Il Tazebao – Con un occhio, sicuramente, alla gestione del caos in Medio Oriente (il puzzle siriano si compone di un nuovo pezzo: la “Resistenza Islamica in Siria” ha attaccato le posizioni israeliane nell’area di Turanja, nella provincia di Quneitra, da dove peraltro hanno effettuato il ritiro delle truppe dal villaggio di Baath), le spacconate di Trump sulla “guerra dei dazi” sono state subito rintuzzate dalla risposta cinese, che ha specularmente imposto il 15% di tariffe sui beni di sua esportazione negli Stati Uniti. E se Panama ha ceduto alle pressioni del vicino del nord, facendo eco alla propaganda sull'”influenza cinese”, il Messico ha fatto muro (i paradossi della Storia) e Trump ha sospeso i dazi, come ha fatto col Canada. Frattanto, a Pyongyang non si fanno illusioni e si continua ad annunciare il costante rafforzamento del potenziale di autodifesa, di fronte alle manovre militari americano-nippo-sudcoreane di inizio anno e alle sempre più cospicue forniture di armi a Seoul da parte degli Stati Uniti. La partita è aperta. E, come sempre, ogni guerra economica rischia subito di portare ad altro. (JC)
“Partito e popolo una cosa sola”. Amicarella (Socit) sull’esempio vietnamita
Il Tazebao – Nella giornata di ieri, in occasione del novantacinquesimo anniversario del Partito Comunista del Vietnam (quando si parla