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Le società segrete femminili e maschili in Cina (parte 1)

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Le società segrete hanno avuto un ruolo importante nella storia cinese ed erano presenti in tutte le rivolte popolari, soprattutto in quelle contadine.

Le origini si possono far risalire alla fine della Dinastia Han (206 a. C –  9 d. C). Difficile è, attualmente, reperire fonti precise sulle testimonianze dell’esistenza delle società segrete, ma esse erano composte sia da uomini e sia da donne. Le fonti non sono mai state rese pubbliche esplicitamente, ma le possiamo far risalire alla cultura taoista che aveva una visione della donna quanto mai aperta, rispetto al confucianesimo che la voleva soggetta al padre, al marito ed al fratello maggiore. Il taoismo aveva basato i suoi principi sull’accettazione del principio di uguaglianza tra donne e uomini con la convinzione che la longevità, l’equilibrio e la salute, fossero il frutto della complicità e della cooperazione tra i due sessi.

Le società segrete erano presenti in Cina già circa duemila anni fa, ed hanno continuato ad esserlo anche dopo l’avvento (1949) della Repubblica Popolare. Ancora oggi continuano ad esercitare un ruolo determinante nella vita politica, sociale e religiosa di quel paese.

Le prime società segrete femminili in Cina vanno ricercate nella documentazione dei gruppi taoisti del 184 d.C. che ispirarono la rivolta dei Turbanti Gialli nota anche come la rivolta delle sciarpe gialle, scoppiata dopo anni di corruzioni nella corte della dinastia Han. Fu una rivolta contadina, determinata dalla presa di coscienza degli abitanti delle zone di campagna prossime alla periferia delle grandi città, del loro nuovo ruolo economico e della loro cultura agricola. Fu un’intuizione importantissima per l’organizzazione e la formazione delle società segrete, composte da ambo i sessi per la gestione del territorio. Le società segrete avevano una notevole importanza politica per la possibilità di condurre una guerriglia strategica durante le rivoluzioni dalla periferia verso il centro delle città.

Un sistema di potere che il popolo ricavava dall’appartenenza alle società segrete, mentre i funzionari lo facevano derivare da quello delle leggi. Interessante è analizzare il momento storico nella quale si sono formate le società segrete per capire l’importanza, all’interno della società cinese, della Dinastia Han. Essa era stata preceduta dalla Dinastia Qin ( 221- 206 a. C.) il cui primo imperatore fu Shi Huang. Egli impostò il suo regno sulla filosofia del legismo e per mantenere l’ordine sociale aveva imposto, in maniera autoritaria, delle leggi dall’alto. Durante il suo impero per difendere il territorio dai nomadi fece costruire la Grande Muraglia, l’attuale versione è stata restaurata e ampliata durante la Dinastia Ming (1368-1644) ed è considerata oggi una delle sette meraviglie del mondo.

Con il termine Dinastia, in questo caso in riferimento a quella cinese, si può intendere un susseguirsi di sovrani appartenenti allo stesso clan. Alcune Dinastie durarono per secoli, altre per pochi anni. “Il mandato del cielo” era un principio utilizzato per legittimare politicamente il regno dei sovrani cinesi. Il regno dei sovrani non aveva limite di tempo, ma il monarca poteva essere rimosso per corruzione o anche per cataclismi naturali, o avvenimenti gravi che venivano interpretati dalla popolazione come segni della fine del mandato imperiale.

L’imperatore legittimo non doveva avere necessariamente nobili origini, ma poteva essere anche di nascita comune come per esempio avvenne nella dinastia Han e Ming.

Durante il periodo degli Han, vi furono anche gravi calamità naturali che provocarono rivolte contadine: la più importante fu quella dei Sopraccigli rossi, di breve periodo, con il temporaneo ripristino della dinasta Han prima della sua definitiva caduta.

La dinastia Han era stata fondata dalla famiglia Liu e regnò per 4 secoli; il suo governo si era esteso in Mongolia, in Corea, in Asia centrale e in Vietnam. Durante questo periodo il commercio e l’agricoltura prosperarono e si ebbero notevoli progressi sia in campo culturale che artistico. In questo periodo, ad esempio, la produzione della porcellana fu contrassegnata, per la prima volta, con i sigilli, che indicavano il luogo di fabbricazione, la manifattura ed, in particolare, si affermò la produzione della porcellana celadon, ricca e di buona qualità. Nello stesso periodo, inoltre, fu inventata la carta: questo evento dette inizio alla divulgazione della calligrafia e dei testi filosofici e letterali.

La dinastia Han rappresentò una delle vette nella civiltà cinese per il notevole progresso della società. In questo periodo il confucianesimo ebbe una grande influenza filosofica tra la popolazione divulgando l’idea dell’unità politica e culturale della Cina. Furono poste le basi per la costituzione di un Paese unitario. Prima, infatti, non esisteva il concetto di nazione. Durante questo periodo, furono costruite importanti opere d’ingegneria e di architettura come ad esempio i canali per regimare le acque dei fiumi, i porti per sviluppare i trasporti ed incrementare i commerci.

La nascita delle società segrete

La fine della dinastia Han dette inizio all’epoca dei Tre Regni (189 – 290). La società segreta dei Tulipani Gialli si può considerare la prima delle sette segrete cinesi che si dichiarò di religione taoista. I Tulipani Gialli si ribellarono contro gli Han essendo insoddisfatti per le tasse troppo gravose, per la corruzione e per il dispotismo dei burocrati.

Le società segrete per la loro conformazione interna si posero come alternativa ad un sistema inadeguato, furono un punto d’incontro tra idee religiose e politiche, operarono in grande clandestinità e svolsero un ruolo determinante come opposizione alle varie correnti politiche.

Dove la burocrazia statale cinese non era attiva, per esempio nei villaggi agricoli, operavano le società segrete: esse lavorarono ai margini delle città formando un impero parallelo a quello ufficiale, quindi uno Stato dentro lo Stato.

Le cerimonie d’iniziazione notturne con segni segreti, simboli e parole d’ordine di riconoscimento tra i membri, contribuirono a rafforzare l’appartenenza e la fonte di lealtà ed un forte spirito di fratellanza tra i membri.

Sappiamo che la donna, al pari degli uomini, era ammessa alla partecipazione delle società segrete ed anche alle pratiche religiose: per esempio al tao-nan o neofita, corrispondeva la tao-nu o neofita donna, corrispondente tao-fu padre taoista, corrispondeva la tao-mu madre taoista, solo il vertice Maestro del Cielo era maschile.

Un lingua…particolare

Circa duemila anni fa fu inventata la lingua segreta delle donne, in realtà non era una lingua parlata, ma scritta, un sistema di scrittura, che trasferiva in ortografia la lingua parlata, un sistema di calligrafia che permetteva alle donne di comunicare in gran segreto.

La lingua delle donne si restrinse ad un utilizzo clandestino e praticato, soprattutto, nelle zone rurali. Si ritiene che fosse utilizzata nelle società segrete, per divulgare notizie ed impartire ordini di servizio, oltre a comunicare eventi e fatti di vita quotidiana.

Sappiamo che la donna, alla pari degli uomini, partecipò alle ricorrenti rivolte contadine, formando dei quadri dirigenti al pari degli uomini.

Alle cerimonie collettive prendevano parte i fedeli di ambo i sessi eccetto le ragazze non sposate. Si formarono dei rituali con le pratiche sessuali di gruppo, che erano abbastanza ricorrenti. Esse facevano parte, in gran parte, di un fraintendimento di alcune teorie sull’unione alchemica del cielo e della terra, dove si riteneva che l’unione tra uomo e donna prolungasse la vita di entrambi. Il taoismo ha sempre ricercato delle pratiche di varia natura volte al benessere fisico, al perseguimento dell’immortalità e tra queste pratiche vanno ricordate quelle sessuali e meditative.

L’atto sessuale era considerato come un vero processo alchemico: la donna era identificata con un crogiolo, la passione con il fuoco, il coito con la mescolanza degli elementi, la tecnica di quest’ultimo come il tempo di cottura, l’essenza vitale della donna si identificava con il cinabro, il seme maschile con il piombo e l’embrione con il mercurio.

Dal V secolo d. C. però si generarono nei confronti di alcune sette taoiste delle gravi accuse per oscenità da parte proprio di una parte del medesimo credo, appartenenti alle sette mistiche, che condannarono certi riti religiosi. Di conseguenza essi furono costretti ad operare in clandestinità.

Come descritto sopra, le varie società segrete a partecipazione femminile includevano un culto mistico e nei loro rituali erano inclusi anche le relazioni sessuali. L’appartenenza a questi gruppi corrispondeva quindi ad un superamento della famiglia tradizionale e la società segreta era considerata come una comunità super familiare o pseudo familiare.

Nel 317 – 419 d. C. durante l’ultimo periodo della Dinastia Chin Orientali, si formò un gruppo taoista attorno a Sun T’ai, personaggio carismatico e considerato un guaritore, che predisse la fine della Dinastia. Di conseguenza fu perseguitato e giustiziato. Gli succedette suo nipote Sun En che divenne il nuovo leader religioso con caratteristiche ideologie miste tra taoismo e buddismo. Uomini e donne si unirono sessualmente con sregolatezza e con una partecipazione attiva delle donne alle pratiche religiose. Anche il Manicheismo, religione fondata dal profeta iraniano Mani, predicava la cosmologia dualistica tra bene e male, ammetteva le donne al culto con parità di diritti con gli uomini. I Manichei furono accusati di riunirsi clandestinamente di notte per disperdersi di giorno e di seguire pratiche sessuali orgiastiche. Nello stesso periodo la rivolta di Fang La, capo della setta, fu portata a compimento da donne e ragazzi, che invocavano in battaglia i demoni, si dipingevano il viso e si travestivano da mostri con una sciarpa rossa al collo come identificativo di appartenenza e urlando con un intento magico apotropaico. Essi appartenevano alla società segreta con idee manichee, taoiste e buddiste a cui le donne a pieno titolo partecipavano a riti religiosi.

La dinastia Tang (618 – 907 d.C), si distinse politicamente per un periodo instabile, per una serie di avvenimenti religiosi, tra questi ricordo brevemente che la cristianità nestoriana, in quel periodo, si inserì in Cina come nuova dottrina, che il confucianesimo tornò a rifiorire con la conseguente creazione di circoli educativi, e che il buddismo ebbe il suo apice culturale. In quel periodo si verificarono anche degli episodi di corruzione che portarono a gravi conflitti. L’impero cinese raggiunse la massima estensione e la civiltà ebbe uno dei periodi più felici in tutte le forme d’arte: per esempio nella produzione della porcellana si realizzarono i famosi cavalli, i giocatori di polo ed i cammelli.

A seguito di vari avvenimenti politici e religiosi nel 653 d. C vi fu molta instabilità nel paese. Una insurrezione fu capeggiata da una donna Ch’en Shih Chen che si autoproclamò imperatrice con il nome di Wen-Chia. In questo periodo le società segrete clandestine rafforzarono il loro potere. Tra le più importanti di queste società segrete vanno ricordate quelle del Loto Bianco e quella della Nuvola Bianca.

Le società segrete furono per la loro organizzazione, già dalle loro origini, delle comunità autosufficienti con il comune intendimento, basato sul soccorso e la protezione e l’assistenza economica. Una setta femminile delle più influenti ed importanti è stata quella del Loto Bianco per la presenza molto numerosa delle donne. Essa aveva svolto un compito essenzialmente spirituale a sfondo religioso, ma con determinazione si era impegnata nelle dure lotte politiche affiancandosi agli uomini. Il Loto Bianco aveva istituito un rituale preciso e per l’iniziazione, per esempio, se una donna chiedeva di essere ammessa era accolta da un addetto femminile, mentre se era uomo da un uomo. La società segreta del Loto Bianco portò avanti nel XIV secolo la rivoluzione contro il dominio dei Mongoli (una popolazione nomade, la più importante tribù delle steppe), conosciuti come i ribelli del Turbante Rosso, a causa delle loro facce dipinte di rosso. Il Loto Bianco contribuì alla nascita della dinastia Ming (1368 – 1644) e fu elevato al rango di imperatore un ex monaco buddista che assunse i pieni poteri imperiali con il nome di Hung Wu.

Il rito fu celebrato con una numerosa presenza femminile e, secondo una leggenda, proprio una donna lo incoronò. Anche questa società segreta, nel corso del tempo, ha dovuto mutare spesso il suo nome ed associarsi ad altri gruppi come per esempio la società segreta Triade. Secondo la tradizione sembra che la Triade abbia avuto origine durante la resistenza dei Ming all’occupazione dei Manciu e contribuì alla nascita della Dinastia Qing (1644 – 1911). (continua qui…)

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