La situazione polacca si ribalta: vince il trumpiano Nawrocki. Ma dal punto di vista di Mosca cambierà verosimilmente poco. Il Tazebao del giorno

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Il TazebaoPolonia in controtendenza rispetto al resto d’Europa? Il ballottaggio di ieri tra il candidato più europeista, nonché sindaco di Varsavia, Marcel Trzaskowski, e il direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale, Karol Nawrocki, si conclude inversamente al primo turno: sul filo del rasoio, vince dunque quest’ultimo col 50,9% dei voti. Nawrocki sembra dunque essere riuscito dove Marine Le Pen, Georgescu e Simion hanno fallito prima di lui, ma le differenze con questi ultimi sono nette. Certo, anche Nawrocki è contrario alla prosecuzione degli aiuti all’Ucraina, ma in un contesto in cui l’emergenza profughi venutasi a creare in Polonia ha ulteriormente inasprito malumori storici tra i due Paesi; oltretutto, il nuovo presidente polacco, anticomunista incallito, è ricercato nella Federazione Russa per il suo ruolo nello smantellamento dei monumenti dedicati all’Armata Rossa. Di fatto, quindi, contrariamente a Francia e Romania in Polonia si è assistito alla competizione tra due elementi fondamentalmente russofobi e divisi da divergenze irrilevanti rispetto a UE e NATO: nessuno dei due è contrario alla permanenza della Polonia in questi due organismi, ma Nawrocki, rispetto a Trzaskowski, vi reclama un ruolo più centrale per il suo Paese. Per questo la sua vittoria non ha visto e non vedrà contestazioni rilevanti: certamente non da Trump, suo modello ispiratore, ma neanche da Bruxelles, in quanto non mette in discussione la subalternità di Varsavia. (JC)

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