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La cinematografia è l’arma più forte. Verso il cinema multipolare? Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Diceva Kim Jong Il che «la cinematografia è un’arte che è nata e si sviluppa senza sosta sulla base della scienza e della tecnica moderne. Senza il proprio sostentamento su di esse non può esistere in quanto arte» (L’arte cinematografica, 11 aprile 1973). Nella tarda serata di ieri è andata in onda su Rai 1 un documentario sulle industrie cinematografiche mondiali emergenti. Se negli Stati Uniti l’Intelligenza Artificiale, che si estende a macchia d’olio, non risparmia neppure gli attori dismettendo personale e maestranze, la crescita e lo sviluppo della scienza e della tecnica cinematografiche in Cina, in Africa, in Turchia e in Egitto, oltre che in Gran Bretagna, Francia e Germania, sta facendo sì che anche sui nostri piccoli schermi vadano in onda con sempre più frequenza telefilm e proiezioni non più esclusivamente d’oltreoceano. Hollywood è sempre più tallonata sia dall’ormai storica Bollywood indiana, sia dal nuovo punto di riferimento africano Nollywood (nigeriana), senza dimenticare la piccola ma importante fioritura economica data da questa industria in Kenya, in cui il 4,5% della forza lavoro del Paese ha trovato un impiego nell’industria del cinema, divenuta anche qui la sua principale fonte di reddito. Pare, quindi, che l’attuale tendenza mondiale alla multipolarizzazione stia facendo vedere i propri effetti anche nell’arte cinematografica. (JC)

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