La Cina fa chiarezza sull’eventuale invio di peacekeepers in Ucraina: «Completamente falso». Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Sono giorni convulsi, di notizie che si rincorrono, si rilanciano e si smentiscono. Nella giornata di ieri è rimbalzato sulle principali testate occidentali un articolo del Welt, nel quale si descriveva l’approccio di alcuni diplomatici cinesi presso l’Unione Europea relativamente all’eventualità di un coinvolgimento di Pechino nel progetto di invio di truppe di peacekeeping in Ucraina volto a smorzare l’opposizione russa in tal senso. Già avevano cominciato a diffondersi le prime interviste degli onnipresenti analisti sul tema, con l’immancabile corredo di congetture e ipotesi, facilitate anche da un primo silenzio cinese sull’argomento. Silenzio che è stato rotto proprio questa mattina, in occasione della conferenza stampa protocollare del portavoce del Ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, il quale, in risposta a una domanda sull’argomento, ha dichiarato apertamente che il resoconto del Welt è «completamente falso», ribadendo il carattere «coerente e inequivocabile» della posizione cinese sul conflitto ucraino. Facendosi carico della consegna di aiuti umanitari ai civili ucraini, Pechino ha infatti sempre mantenuto una neutralità di fondo, elaborando anche, in occasione del primo anniversario dell’inizio dell’operazione militare speciale, un piano di pace che prevedesse il rispetto degli interessi di sicurezza, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale di ambedue le parti, opponendosi al coinvolgimento occidentale e sostenendo una risoluzione pacifica della controversia. Una posizione condivisa dalla maggioranza della comunità internazionale e anche, nel nostro Paese, persino da Aimone di Savoia in un’intervista odierna al Corriere della Sera. Che anche nella politica italiana, già divisa nel suo governo, si stiano affermando voci diverse per un’altra via percorribile? (JC)

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