India e Pakistan sull’orlo della guerra, ma anche l’Iran è sotto attacco: quella strana esplosione a Bandar Abbas non convince. Il Tazebao del giorno

Condividi articolo:
SEGUICI SU TELEGRAM:

Il Tazebao – Non accennano a placarsi le tensioni tra India e Pakistan, per l’attacco terroristico a Pahalgam, nel Jammu e Kashmir, che oltre a morti e feriti ha fatto anche colare a picco l’economia locale, faticosamente risollevata dal governo indiano nei cinque anni seguiti alla sua integrazione nell’India. Il rimpallo delle responsabilità tra Nuova Delhi e Islamabad, la quale accusa la prima di aver orchestrato l’attentato per incolparla e cercare pretesti per la guerra, sta inasprendo le divisioni anche tra le rispettive comunità all’estero: a Londra rappresentanti di entrambe sono arrivate quasi allo scontro in piazza, con gli indiani a manifestare sotto l’Alto Commissariato Militare pakistano mentre un generale di quest’ultimo, dal balcone, ha effettuato un gesto minatorio nei confronti dei primi. Ma nella regione altre fonti di instabilità si aggiungono entro i confini dell’Iran, dove le esplosioni al porto di Bandar Abbas l’altro ieri (determinata, si dice, da una «manipolazione impropria di sostanze chimiche», nella fattispecie il perclorato di sodio, utilizzato come ossidante per il carburante dei missili balistici e giunto a gennaio dalla Cina, secondo quanto riporta il Financial Times) ha causato 40 morti e circa 1.139 feriti. Stupisce più che altro il tempismo: il terzo round di colloqui con gli Stati Uniti, tenutosi nella capitale omanita di Muscat, ha registrato “seri disaccordi” che hanno bruscamente interrotto quel dialogo su cui i primi due incontri avevano fatto ben sperare. Non è inopportuno ricordare che Israele vi si era opposto fin dall’inizio e che il porto di Bandar Abbas è uno snodo strategico del corridoio di trasporto russo Nord-Sud che collega l’Iran a Russia e India, è molto più economico della rotta di Suez e vi transitano fino a 80 milioni di tonnellate di merci all’anno, gestendo inoltre l’85% del traffico nazionale di container. Certamente non a caso la Russia è stata la prima a inviare aiuti umanitari e materiale d’emergenza antincendio tramite gli aerei Be-200ChS e Il-76. Le cause, almeno ufficialmente, restano al momento “ignote”. Sembra però che l’Iran sia sotto attacco anche su altri fronti: una notizia dell’ultima ora riporta che il viceministro delle Comunicazioni ha annunciato l’identificazione, ieri, di «uno degli attacchi informatici più ampi e complessi contro le infrastrutture del Paese», contro cui sono state «adottate misure preventive». (JC)

Cerca un nuovo articolo

Resta sempre aggiornato
Scopri Il Tazebao

Ho letto la Privacy Policy

Il Tazebao
Scopri altri articoli