L’intervento di Francesco Borgognoni all’evento “Il mondo grande e terribile”
È stata citata in precedenza Rita Di Leo. Intervengo nel segno di quello che avrebbe potuto essere un suo intervento. Credo che si debba, insieme a ciò che è stato giustamente detto, inserire un ulteriore elemento. Noi abbiamo parlato di fatti ufficiali, che stanno nei libri di storia, come i trattati, le strategie. Sono argomenti senza dubbio decisivi. Insieme a questo c’è un movimento, egualmente importante, che non sta sui giornali ma esiste.
La Federal Reserve stampa una grande quantità di dollari che non risponde alle stesse logiche degli euro stampati dalla BCE. Questi dollari vengono scambiati a una determinata quotazione. Mi domando: perché è quella? È in rapporto all’economia, è in rapporto con la ricchezza o la solvibilità pubblica o privata? La quotazione del dollaro è in rapporto al mercato delle armi e della droga nel mondo.
La guerra, dunque, è il meccanismo mediante il quale questo principio si afferma. Si svuotano gli arsenali, si svuotano anche di armi che ci sembrano futuribili ma sono già obsolete rispetto ai nuovi progetti che sviluppa il complesso dell’industria bellica “norteamericana”, direbbe un guerrigliero di Sendero Luminoso.
Mediante la produzione di progetti di armi si stringono accordi –importantissimi – tra realtà imperiali regionali – molti progetti sono israeliani -; si rinnova l’armamentario militare, si dà un incredibile impulso all’industria di qualità. Questi arsenali vengono poi piazzati.
Ci sono molte analisi che dicono una cosa vera a metà: si assiste a una decadenza delle autonomie della politica, dello Stato. Si citano spesso conurbazioni economiche che hanno bilanci superiori a quelli di uno stato di media grandezza. Ciò determina la decadenza degli istituti della vita civica e politica.
Questo enorme flusso di denaro illegale, che sta sotto l’economia e in un certo qual modo la sostiene, deve trovare delle porte, mediante le quali si esce dalla cantina e si arriva all’attico. La politica è questo: la copertura, la fornitura di queste porte. Ciò spiega molte cose. Come l’onnipotenza di tante associazioni criminali – noi italiani ne abbiamo pagato un prezzo altissimo – che, nei fatti, sono intoccabili, intoccate, prosperanti.
La guerra, in Ucraina e a Gaza, il furibondo scontro in Afghanistan, è un produttore, un acceleratore di ricchezza fantastico, che sostiene l’economia. Questo è un problema che la politica sembra non cogliere…