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Ghiaccio e Fuoco, Carlo Marsili: “Turchia ha una politica estera unica figlia della sua geografia”

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L’intervento dell’ex ambasciatore ad Ankara Carlo Marsili al workshop del think tank Il Nodo di Gordio.

Grande attenzione alla Turchia durante la XIX edizione del workshop de Il Nodo di Gordio. È intervenuto anche Carlo Marsili, ex ambasciatore italiano ad Ankara. Queste le sue dichiarazioni evidenziate da Il Secolo Trentino.

“Fra le tante stranezze che capita di leggere sulla Turchia, una è che sia un Paese isolato. Non è vero: solo nel marzo scorso c’è stata la visita del primo ministro israeliano, del presidente azero, del cancelliere tedesco, del ministro degli esteri armeno, del primo ministro olandese […] A luglio il terzo vertice italo-turco ha rilanciato in maniera importante le relazioni diplomatiche che si erano un po’ afflosciate nel corso del tempo”.

“La seconda stranezza è che la Turchia sia antioccidentale e non sia un alleato affidabile. Non è vero, è un Paese che per via della sua geografia peculiare ha seguito un percorso di politica estera unico. Un Paese musulmano, membro della NATO, candidato all’UE, che fa parte del Consiglio d’Europa, che fa parte del G20, che è il primo partner di numerosi Paesi africani, che ha una fortissima presenza in Somalia e così via avrà necessariamente interessi diversi e spesso non facili da conciliare”.

“Erdogan si è posto come mediatore, convocando al forum di Antalya presidenti russo e ucraino. L’operazione ha portato ieri (25 luglio, ndr) alla firma di un accordo che riapre il traffico di navi ucraine cariche di grano. Un successo significativo”.

L’accordo, ha spiegato Marsili, consta di due documenti “uno firmato dalla parte turca e dalla parte russa e l’altro firmato dall’Ucraina con i turchi. Per arrivare a questo accordo, la Turchia ha dovuto giocare un ruolo diplomatico che, secondo certa stampa, è stato ambiguo, ma che invece è stato prezioso. Da una parte ha condannato l’invasione russa in sede delle Nazioni Unite, ha fornito droni all’Ucraina, ha accolto numerosi rifugiati, ha attivato la convenzione di Montreux del ’36 sugli stretti in funzione limitativa, ma non ha applicato sanzioni e ha continuato il dialogo politico con Mosca”.

“Per quanto riguarda il veto turco a ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO, la Svezia – sostengono i turchi – ospita il quartier generale del PKK, organizzazione che ha come obiettivo la divisione dello stato turco attraverso la creazione di un nuovo stato curdo, ad oggi mai esistito. Obiettivo totalmente opposto a quello della NATO”.

L’articolo completo del Secolo Trentino: “La guerra del grano e la nuova postura della Sublime Porta”

Sul workshop
  1. Ghiaccio e Fuoco, Stefania Craxi: “L’Italia è partner strategico degli USA, senza tentennamenti ma senza subalternità”
  2. Ghiaccio e Fuoco, Marcigliano (Nodo di Gordio): “Dalle Alpi…alla Mitteleuropa e al Mediterraneo”

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