Il Tazebao – Se escludiamo le prospettive di guerra sempre più prossima tra Pakistan e Afghanistan per annose questioni di confine, è già sufficiente limitarsi a una panoramica sulla Siria per comprendere come la situazione stia degenerando di giorno in giorno, con gli scontri interni tra le fazioni del nuovo governo siriano, ma anche tra le milizie druse al sud, sempre più fuori controllo. Come avevano previsto i media di Damasco quando ancora c’era Assad, le varie milizie agiscono autonomamente e con strategie e visioni proprie. Se l’Occidente grida allo scandalo per la mancata stretta di mano di Al-Julani ad Annalena Bärbock, il nuovo Ministero dell’Istruzione damasceno elimina ogni riferimento patriottico per sostituirlo con elementi religiosi e gli scontri con i curdi e i massacri di alawiti proseguono. Due giorni fa, le milizie di HTS si sono scontrate persino con alcune unità dell’esercito libanese nelle aree di confine a sud di Baalbek, provocando 4 feriti tra quest’ultimo. Evidentemente il “gesto di buona volontà” da parte del governo di Beirut, che ha rimandato in patria diversi soldati scappati in Libano dopo l’inizio dell’offensiva del 30 novembre, non è bastato, e alle violazioni israeliane del cessate il fuoco (Tel Aviv ha effettuato altri bombardamenti strategici su Aleppo) potrebbe aggiungersi una nuova grana per Mikati, probabilmente sempre israeliana ma in questo caso “indiretta”.

La cristianità è sotto attacco in Armenia: frattura insanabile tra la Chiesa Apostolica e il regime di Yerevan. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Torna prepotentemente e ripetutamente sotto i riflettori l’Armenia, e per ragioni sempre più deplorevoli. Dalla sconfitta nella