Il Tazebao – Nonostante nella propaganda economica ufficiale si festeggi il 9% di rialzo nei ricavi di Eataly nel 2023, il tasto dolente che si è evidentemente voluto evitare di toccare riguarda la polvere sotto il tappeto dei 28 milioni di euro di perdite, di cui 22 milioni in “oneri straordinari non ricorrenti”. Aumenta, quindi, l’entità delle uscite rispetto ai 28,7 milioni di euro persi nel 2022. A ciò vanno assommate le chiusure di numerosi suoi punti ristoro, come a Bari e a Forlì, senza dimenticare i sostanziali flop di Torino e Bologna, che hanno sicuramente avuto il loro peso nella (perlomeno momentanea) archiviazione del progetto di quotare il marchio in Borsa. Ad oggi la parte del leone del fatturato di Eataly proviene da Stati Uniti e Regno Unito (in particolare Londra), dove ha riscosso più successo. Non meglio, nel nostro Paese, è andata ad altri progetti ad essa collegati: il parco agroalimentare Fico Eataly World è stato chiuso a fine 2023 con perdite da 6,5 milioni e debiti per 18, così come Green Pea, che terminò il 2022 con 330.000 euro di perdite rispetto alle sole 11.000 dell’anno precedente. (JC)
Bombe democratiche e altri pratici rimedi
Il Tazebao – Va bene porgere l’altra guancia, con annesse reminiscenze, visto il contesto, o quanto ne rimane di quei