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Dietro i Leopard tedeschi due scenari per una sola catastrofe – Leonardo Tirabassi su Il Sussidiario 23/01/2023

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Il sistema unipolare centrato sugli Usa non regge più: lo dimostrano le scelte degli Stati “revisionisti”. La situazione in Ucraina è nuovamente al bivio

Il Sussidiario – La guerra in Ucraina sembra aver fatto ripiombare il mondo ai tempi della guerra fredda quando le due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, si fronteggiavano. Allora lo scontro era totale e spaziava dall’ideologia all’economia arrivando a contrapporre due concezioni dell’umanità. Due visioni del mondo incompatibili e inconciliabili, perfino la sfera spirituale era terreno di scontro.

Il conflitto era al centro del mondo, tutti i Paesi erano chiamati a schierarsi. L’Europa che aveva partorito la Seconda guerra mondiale era di nuovo la posta in gioco. Nessun spazio di manovra: i non allineati allora nella periferia del sistema erano un tentativo di giocare fuori campo; appena le guerre avevano un significato, rientravano nel grande gioco della Guerra fredda. Fu così per l’Indocina, la Corea, il Vietnam, ma esemplare fu la trasformazione del conflitto arabo-israeliano, con la scelta di campo sovietica di schierarsi a fianco dei regimi arabi con la guerra dei Sei giorni del ’67.

Adesso tutto è diverso. Il mondo è uno, non esiste più il Terzo mondo, i Paesi in via di sviluppo un ricordo. Su un punto, non sulla fine della storia, aveva ragione Fukuyama: non esistono sistemi alternativi al capitalismo. Cina, India, Brasile, le ex tigri asiatiche, Turchia, anche la Russia sono entrati a pieno titolo nel mondo, in quel primo mondo di una volta. Con una postilla pesante: a modo loro. Perché le regole del gioco di quel mondo sono rimaste quelle di una volta, le hanno scritte i vincitori della guerra fredda.

Consiglio di sicurezza dell’Onu, evoluzione del diritto internazionale compreso il diritto di ingerenza umanitario, concezione della sicurezza, istituzioni economiche internazionali, tutto porta il segno dell’eredità della Seconda guerra mondiale passando per la guerra fredda.

Ma adesso il mondo si è allargato, il vestito si è fatto stretto. Così, dietro – ma meglio sarebbe dire accanto – alla guerra in Ucraina, il resto del globo si muove. E come esempio lampante subito si pensa alla Cina, alle sue mani che si allungano fino al Sudamerica passando per l’Africa.

Ed ecco che un’altra volta cadiamo nell’errore di interpretare il presente con gli occhi del passato, un gioco a due attori e a somma zero. Da una parte l’Occidente con a capo gli Stati Uniti e i suoi alleati dietro in fila indiana, dall’Europa al Giappone, dall’altra la Cina, alleata di un’indebolita Russia e tutti gli altri, a partire dall’Iran teocratico. Buoni contro cattivi, democrazie contro totalitarismi.

L’articolo completo: GUERRA NATO-RUSSIA/ Dietro i Leopard tedeschi due scenari per una sola catastrofe

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