Il Tazebao – L’Azerbaigian moderno ha riconquistato la sua indipendenza nel 1991, a pochi mesi dal collasso dell’URSS. I primi anni dell’indipendenza sono stati segnati dalla prima guerra del Karabakh, con l’occupazione per quasi trent’anni di circa il 20% dei territori azerbaigiani da parte delle forze armate armene, un milione di rifugiati dall’attuale Armenia e profughi interni dal Karabakh. In un simile contesto di instabilità e incertezza, Heydər Əliyev (1923-2003) è emerso come abilissimo leader, capace di gettare solide basi per la costruzione di una sovranità nazionale concreta e duratura, a partire dal vasto potenziale energetico del Paese. La sua leadership, ottenuta per volontà del popolo, è stata caratterizzata da molteplici riforme, un nuovo corso della politica interna ed estera e, in particolare, un’acuta strategia petrolifera. È stato lo stesso Heydər Əliyev ad avviare il partenariato con l’Italia, oggi strategico. Il secondo periodo di sviluppo delle relazioni tra Azerbaigian e Italia è iniziato con la prima visita ufficiale in Italia dell’attuale Presidente dell’Azerbaigian İlham Əliyev nel 2005. Il mandato del Presidente İlham Əliyev coincide anche con la vittoria nella Guerra Patriottica dei 44 giorni e l’operazione antiterrorismo del 19-20 settembre 2023, che hanno consentito a Baku di recuperare tutti i territori illegalmente occupati e ripristinare la sovranità. Dietro i risultati raggiunti, tuttavia, c’è stato un lungo lavoro diplomatico, caratterizzato da un approccio pragmatico e multivettoriale, dispiegato in vent’anni di incontri, accordi, negoziati e partenariati, che hanno progressivamente consentito all’Azerbaigian di affermarsi quale snodo commerciale, energetico, logistico e culturale tra Europa ed Asia. Il rapporto, redatto dal Centro Analisi delle Relazioni Internazionali (AIR Center), pubblicato da Anteo Edizioni, traccia un bilancio della politica estera del Paese nel periodo 2003-2023 e dei suoi successi più importanti.

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Il Tazebao – Inviato nel 1890 a insegnare le lettere ai figli dei mercanti siculi cui i Principi normanni padroni