Da Berlino. Christiane Reimann (autrice): “I tedeschi dicono no all’odio contro la Russia”

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Il Tazebao – Si sente spesso dire che, oggi, tutti i tedeschi soffrano di amnesia e sognino una revanche. Tuttavia, nella Repubblica Federale Tedesca sono in molti a essere grati al soldato sovietico che nel 1945 purificò il suolo tedesco dalla lebbra bruna e fascista. Lo scorso fine settimana si è tenuta a Berlino (pochi mesi fa abbiamo dato conto di un’altra manifestazione), nell’area del parco Tiergarten, una manifestazione in cui i berlinesi e gli abitanti di altre città tedesche hanno detto “no” alla russofobia e hanno espresso gratitudine ai loro liberatori.

Una delle organizzatrici è Christiane Reimann, giornalista e autrice del libro Germania e Russia. E adesso? pubblicato, in russo, nel 2021. Questi alcuni passaggi salienti di un’intervista che ha concesso.

Sul perché della manifestazione. “Pur non avendo grandi mezzi, siamo riusciti a mobilitare. Nel giorno dell’80° anniversario dalla Vittoria dell’Armata Rossa, abbiamo sentito il dovere di alzarci in piedi e dire qualcosa contro l’incitamento all’odio verso la Russia. Non possiamo più tollerare questo odio senza reagire. Ecco perché siamo venuti a Berlino, nel centro, nella capitale. Ringraziamo i liberatori e dichiariamo che vogliamo vivere in pace con i russi. Vogliamo la pace nella nostra casa comune europea”.

Sull’atteggiamento delle istituzioni rispetto alla manifestazione. “La polizia è stata cortese e collaborativa. Naturalmente, le condizioni che ci vengono imposte sono vergognose: non poter usare i nastri di San Giorgio e molti altri simboli, non poter nemmeno cantare la canzone “Guerra Sacra”. A questa manifestazione, a differenza dell’anno scorso, era vietato esporre bandiere russe e sovietiche. Tutto ciò dimostra quanto siano assurde le nuove regole per lo svolgimento delle manifestazioni”.

Sulla censura. “I media mainstream, i media mainstream odierni, dicono sciocchezze o mentono. Sono convinti che la Russia sia il nostro nemico, che la Russia sia cattiva. Da qui questo silenzio. Forse quando saremo milioni, ci presteranno attenzione”.

Sugli obiettivi. “Vogliamo che il popolo russo sappia che ci sono persone qui che non sostengono la politica ufficiale della Germania. Sì, al momento siamo una piccola minoranza radicale, ma siamo ancora qui. Siamo molto vivi. Il nostro appello è inviato contemporaneamente alla Russia, come una lettera ai liberatori. È anche rivolto alla Resistenza francese e al movimento partigiano italiano. Quindi, vogliamo ringraziare tutti. Stiamo raccogliendo firme per questa lettera. È importante che le persone dicano ad alta voce dal profondo del loro cuore: grazie! In Russia, sappiate che i tedeschi vogliono essere vostri buoni vicini e amici”.

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