È nostro compito adesso vigilare sull’effettiva realizzazione della rampa.
Iudicate egeno et pupillo, humilem et pauperem iustificate. Eripite pauperem et egenum de manu peccatoris liberate¹.
“Giustizia è fatta”. Mi sono lasciato andare quando ho letto per la prima volta il testo dell’ordinanza che mi hanno inviato le Avvocatesse Ginevra Bardazzi e Maria Rosaria Pizzimenti. Perché in questa battaglia mi ci sono immedesimato e perché tutti, almeno chi ancora conserva un po’ di pietas, ci siamo sentiti come mamma Ginevra. In quella che sembrava essere una lotta contro i mulini a vento, i silenzi e i mormorii, le indifferenze. Più giustamente diciamo che giustizia è quasi fatta. Non sarà giustizia piena fino a quando non sarà effettivamente realizzata la rampa nell’ingresso principale di via Sirtori alla scuola media Dino Compagni.
Certo è che ciò che abbiamo ottenuto attraverso le vie legali, le uniche ove poter tutelare i nostri diritti, è una vittoria sostanziale. Il ricorso ex articolo 700 che ho sostenuto ha evidenziato una “discriminazione indiretta”, ovvero quando una condizione, in questo caso l’assenza della rampa, prevista nel rendering originale e non realizzata, per le persone con disabilità nell’entrata principale, pur apparentemente neutra (neutra per noi forse o per la legge, non per Niccolò), mette la persona con disabilità in svantaggio evidente rispetto agli altri. Un’evidenza per tutti, adesso confermata formalmente.
Ero a conoscenza della vicenda della rampa: la battaglia di Ginevra Risaliti aveva avuto grande eco. Non avevo però mai conosciuto di persona Ginevra. L’ho incontrata, grazie a Jessica che ci ha messo in contatto, solo a ottobre del 2020. Quando la storia era già nota, quando tutti si erano già indignati e forse dimenticati. Me la ricordo sconsolata e ferita. Arrivai con un’idea già più o meno limpida del percorso intraprendere. La settimana successiva eravamo già dalle Avvocatesse Bardazzi e Pizzimenti che, con estrema professionalità e diligenza, ci hanno prospettato il percorso che si è rivelato più indicato ed efficace.
Nei vari incontri che abbiamo avuto ho compreso meglio la gravità della discriminazione – per me oltremodo diretta – contro Niccolò corredata da una serie di silenzi o risposte che dire inadatte a una pubblica amministrazione è fargli un complimento. Questa città tanto inclusiva tollera una discriminazione così evidente? Questa scuola tanto innovativa e aperta non accoglie le persone con disabilità dall’entrata principale e nessuno interviene? Ricordo che dopo parlai con un’altra persona, anche lei, come men, lavora nel campo delle disabilità, gli dissi: “Me ne occupo io. A questo giro andiamo in fondo a questa storia”.
Abbiamo ottenuto una vittoria importante ma ovviamente è ancora troppo presto per festeggiare. Si è visto un rendering per la nuova rampa. Apprendiamo dal Corriere Fiorentino che il progetto andrà in votazione a marzo, i soldi rientrano in quelli stanziati per la scuola (12 milioni). Da adesso bisogna guardare. Da attori in questa lotta per i diritti, di Niccolò e di tutte le persone con disabilità, diventiamo osservatori. Sentinelle. A noi il compito di vigilare sull’effettiva realizzazione e, appena saranno noti, sui tempi. È passaggio non meno importante rispetto ai precedenti. Non bastano gli impegni, ci vuole la rampa.
Sono molto soddisfatto di aver impresso la svolta decisiva nella vicenda portando a una vittoria insperata. Da sempre ho attenzione per le disabilità e continuerò ad averla, nel lavoro e non solo. Questa battaglia, infatti, mi ha permesso di radunare intorno a me una squadra di persone competenti che operano in ambiti diversi ma accomunate dalla stessa sensibilità, pronte tutte a scendere in campo contro altre ingiustizie. Credo fermamente nell’evoluzione della nostra società in senso sempre più inclusivo. È oggi questa una delle frontiere che dobbiamo superare. Solo così potremo dirci pienamente democratici.
1. Dal Libro dei Salmi (82, 3-4): “Difendete il debole e l’orfano, al misero e al povero fate giustizia. Salvate il debole e l’indigente, liberatelo dalla mano degli empi”.