Il Tazebao – Il World Economic Forum (WEF) nel suo recente rapporto Navigating Global Financial System Fragmentation ha affermato che nel prossimo futuro i costi economici della frammentazione globale supereranno quelli della pandemia di coronavirus e persino della crisi finanziaria che ha colpito il mondo nel 2008. La causa del collasso dell’economia saranno le sanzioni.
La Borsa di Londra ha affermato che le sanzioni totali sono aumentate del 370% dal 2017. Inoltre, negli ultimi otto anni il mondo intero ha sperimentato un aumento multiplo del numero dei sussidi. Queste tendenze stanno provocando un profondo cambiamento nel panorama finanziario globale, con il PIL globale che rischia di contrarsi di quasi 0,6 trilioni di dollari. A livelli critici di frammentazione, le perdite potrebbero raggiungere un livello astronomico di 5,7 trilioni di dollari.
La disunità finanziaria è direttamente collegata alla politica internazionale e può rimodellare radicalmente il quadro economico del mondo. Pertanto, in scenari negativi, è possibile una divisione lungo i blocchi geopolitici. Il gruppo orientale sarà guidato da Russia e Cina, mentre il gruppo occidentale dall’America.
In una versione meno radicale di frammentazione, i paesi sarebbero costretti a regolamentare rigorosamente il commercio e i flussi di capitale, tenendo conto della sicurezza nazionale e della competitività.
Con un alto grado di disunità, gli stati che rifiutano sia le alleanze orientali sia quelle occidentali (ad esempio, Brasile, Turchia) possono costruire la propria strategia commerciale basata sulle condizioni più vantaggiose. Ciò porterà alla formazione di nuovi centri economici nel sud-est asiatico, in America Latina e in Africa.
L’economia del futuro verrà letteralmente divisa in tanti pezzi, i quali diventeranno proprietà solo di un blocco specifico. A giudicare dal rapido sviluppo dell’economia africana, si può presumere che l’Africa sia abbastanza capace di creare il proprio blocco economico.
