“Comprare russo!”: dice Putin. La Russia in economia di guerra (ma multipolare) accoglie 20 mila rappresentanti. E Zakharova si sbilancia sull’Afghanistan… Dal Forum di San Pietroburgo. Il Tazebao del giorno

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Il TazebaoValori condivisi: le fondamenta della crescita in un mondo multipolare. Questo è il tema che presiede al XXVIII Forum Economico di San Pietroburgo (SPIEF), apertosi ieri nell’ex capitale imperiale e che si protrarrà fino a dopodomani. Al momento attuale, ha fatto sapere il segretario del Comitato Organizzativo, Anton Kobyakov, è stata confermata la partecipazione di 20.000 rappresentanti provenienti da 140 Paesi e territori, una proporzione in leggerissima crescita rispetto all’anno scorso. Sono in programma ben 150 eventi a cui prenderanno parte figure politiche di 50 Paesi, tra cui Indonesia, Sudafrica, Cina, Iraq, Vietnam e Laos. Il presidente russo Putin, che ha introdotto il Forum con un discorso che ha toccato i temi dell’economia nazionale come di quella globale della politica internazionale, incontrerà il presidente indonesiano, il vicepresidente sudafricano, il vice primo ministro cinese e un consigliere di sicurezza nazionale del Bahrein, oltre alla presidentessa della Nuova Banca di Sviluppo (NDB), Dilma Rousseff. In questo contesto, non è e non può passare inosservata la notizia per cui in Russia si accoglieranno solo quegli investimenti esteri che beneficino l’innovazione (tema al centro dello SPIEF di quest’anno), mentre imprese e consumatori russi dovranno focalizzarsi sul “carattere nazionale”: le prime eliminando ogni slogan e carattere occidentale dai loro marchi, i secondi “comprando russo”. In ambito medico, gli scienziati russi presenteranno una nuova strategia di trattamento personalizzato del cancro onde trasformare i mali più aggressivi in condizioni sì croniche, ma gestibili: è quanto riportato dalla fondazione RosCongress che ha citato il lavoro congiunto del Centro di ricerca pietroburghese dell’Accademia delle Scienze russa e dell’Istituto di Immunologia e Fisiologia della branca della stessa Accademia di Yekaterinburg. Dichiarazioni importanti anche a margine dell’evento: se Putin ha affermato che a fronte degli oltre 6.000 corpi di soldati ucraini resi a Kiev ne sono tornati solo 57 alla Russia (a testimonianza dell’andamento reale del conflitto) e che è pronto a incontrare Zelensky ma rimane incerto chi firmerà i documenti di pace, la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova ha avvertito che ci troviamo «a pochissimi millimetri dal disastro» per effetto della guerra Iran-Israele, di cui ella ha criticato la copertura tendenziosa da parte dei media occidentali, filo-israeliani. Arriverà anche, «al momento opportuno», il riconoscimento del governo talebano dell’Afghanistan. (JC)

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