Con un estratto dell’intervista di Massimo Cacciari ad Avvenire prosegue il ciclo de Il Tazebao su Joseph Ratzinger.
In un passaggio particolarmente saliente, il filosofo Massimo Cacciari, intervistato da Avvenire, ha detto: “L’evangelizzazione dell’Europa è un compito impossibile. Ecco perché Ratzinger, come Wojtyla, è una figura tragica. In entrambi vibrava l’attesa che, caduto il comunismo, iniziasse una nuova evangelizzazione per l’Europa. Ma è un’aspettativa delusa perché le potenze della secolarizzazione la rendono impossibile. Per questo tutti i termini che abbiamo usato finora possono essere soltanto declinati in termini etico-morali: in una chiave diversa non verrebbero ascoltati”.
E poi sulla verità: “Aletheia è la parola chiave (…). Per Ratzinger è legittimo e giusto il legame che si opera fin dai primi secoli del cristianesimo tra la filosofia greca e il Vangelo. È un legame che non si è sovrappone al Vangelo ma che in qualche modo nasce dal Vangelo stesso, che si impone a partire da quel messaggio. Questo è il discorso intorno a cui dibatte la teologia e dell’Otto e Novecento a partire dall’idealismo tedesco, cioè tutta quella tradizione a cui Ratzinger appartiene anima e corpo”.
Infine, sulla sua eredità: “Con Wojtyla lasciano la testimonianza della loro esperienza e della loro intelligenza a tenersi aperti al confronto con le correnti filosofiche contemporanee e le altre fedi, e qui si apre tutto il discorso dell’ecumenismo, ma tenendo la posizione senza generare confusione. Sono stati cattolici senza cedimento, e questa è la loro forza”.
L’intervista merita di essere letta integralmente: Il filosofo. Cacciari: «Ratzinger intellettuale europeo in confronto con la modernità»