Il Tazebao – I bombardamenti di Trump e Netanyahu non hanno né intimorito né piegato lo Yemen degli Ansarallah, nella cui capitale Sana’a in questi giorni si è visto l’ennesimo raduno oceanico per celebrare, stavolta, la vittoria proprio sugli Stati Uniti, costretti a un accordo di pace con la formazione paramilitare sciita. Né ha conosciuto una flessione l’impegno assunto dal Paese arabo già all’indomani del 7 ottobre 2023 di sostenere in armi e con ogni modo possibile la resistenza palestinese nella Striscia di Gaza (su cui, peraltro, proprio ieri sono piovute tonnellate di aiuti umanitari dalla Cina tramite jet di combattimento, per proteggerli dalle incursioni e dagli attacchi israeliani): in risposta all’Operazione Carri di Gedeone lanciata pochi giorni fa dallo Stato ebraico con l’obiettivo di occupare tutta la Striscia di Gaza per “eliminare Hamas” (hanno persino distrutto le macerie degli edifici già bombardati), il portavoce delle Forze Armate yemenite, Yahya Sare’e, ha dichiarato l’applicazione di un blocco navale al porto di Haifa, che si aggiunge a quello del porto di Eilat e all’altro, più recente, imposto via aria all’Aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Con ciò lo Yemen dimostra di avere nelle proprie mani l’iniziativa e che né gli Stati Uniti né Israele hanno abbastanza forze per ribaltare questa situazione, in una guerra pur sempre, almeno per il momento, indiretta. Infatti, tra le altre cose, anche l’Aeroporto Internazionale di Sana’a ha ripreso le operazioni, dopo la terza riparazione nel giro di pochi mesi e grazie a una sapiente operazione di minimizzazione preventiva dei danni da parte degli Ansarallah: il primo volo è arrivato quattro giorni fa su un aereo di linea della compagnia di bandiera Yemenia. In queste condizioni, obbligato è quindi il ricorso, da parte di Israele, a operazioni di sabotaggio sotto copertura: non sono certamente sospette le esplosioni e le interruzioni di energia elettrica e della connessione internet verificatesi di continuo in queste ultime settimane in Spagna, proprio nel momento in cui si è nuovamente palesata la sua opposizione alle politiche israeliane in Palestina, che hanno già fatto da sfondo al suo riconoscimento ufficiale di quest’ultima come Stato. (JC)

Contraddizioni nei e dai BRICS: gli yemeniti di Socotra lottano contro la penetrazione emiratina. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Non solo Ansarallah. Lo Yemen post-2015, travagliato da una guerra civile ormai decennale e comunque in prima