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Gli Ansarallah bloccano il porto di Eilat: crollo dell’85% e metà dipendenti a casa. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Siamo oggi al 206° giorno di guerra totale tra Palestina e Israele, guerra che ha visto la “discesa in campo” anche degli Hezbollah libanesi, delle Forze di Mobilitazione Popolare irachene e degli Ansarallah yemeniti. Questi ultimi, nel fine settimana appena trascorso, sono riusciti a bloccare totalmente il porto di Eilat, sul Mar Rosso (punta meridionale dello Stato d’Israele). Come ha ammesso il suo direttore, solo due navi sono riuscite a giungervi nel novembre dell’anno scorso, con un crollo delle attività dell’85%, il che ha causato una perdita compresa tra 6 e 10 milioni di shekel (1-5 milioni di euro); nemmeno gli aiuti via terra ricevuti da alcuni Paesi arabi, prosegue, sono bastati a tamponare la situazione, in quanto «non coprivano nemmeno gli stipendi dei dipendenti». In questo contesto, la direzione portuale ha deciso il licenziamento di metà dei suoi lavoratori (60 su 120), ciò che ha provocato l’opposizione dei sindacati di categoria, i quali l’hanno accusata di approfittare della guerra per attentare alla sicurezza e al tenore di vita degli operai. (JC)

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