Verso la parata degli 80 anni della vittoria sui giapponesi: il vertice di Tianjin segna la nascita di un nuovo mondo. L’Italia assente nella sua ex concessione. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Si è appena conclusa la due giorni dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai a Tianjin, laddove le due principali superpotenze, Russia e Cina, hanno proposto varie mosse per rafforzarla in senso multilaterale e multipolare: il padrone di casa, Xi Jinping, ha lanciato ufficialmente l’Iniziativa di Governance Globale, basata sui principi dell’uguaglianza sovrana, del rispetto dello Stato di diritto internazionale e del multilateralismo (consultazione, costruzione congiunta e condivisione), esortando i membri della SCO a opporsi e resistere «all’egemonismo e alla politica di forza». Ad ascoltarlo, presidenti e ministri di venti Paesi: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Cambogia, Egitto, Maldive, Myanmar, Vietnam, Laos, India, Indonesia, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Turchia, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Malesia. Assente il presidente indonesiano, impegnato a fronteggiare le recenti rivolte scatenatesi nel suo Paese (nelle quali vengono denunciate da Pechino le provocazioni: per ironia della sorte, esattamente 60 anni fa proprio in Cina si salvarono quei dirigenti comunisti indonesiani, già nella capitale per le celebrazioni del 1° Ottobre quando ebbe luogo il sanguinario golpe di Suharto), rappresentato però dal ministro degli Esteri. La Russia, dal canto suo, ha proposto la creazione di una banca di sviluppo della SCO con un metodo di pagamento unificato e ha firmato 20 accordi di cooperazione bilaterale con la Cina, mentre collettivamente si è discusso di rafforzare la cooperazione anche in ambito militare e sostenuto la riforma dell’ONU, la giusta soluzione della questione palestinese e la neutralità e la pace in Afghanistan, in una dichiarazione che è di fatto un manifesto del nuovo mondo multipolare di fatto già definito, nelle sue linee principali. Ma ciò che più di ogni altra cosa ha catturato l’attenzione è la rinnovata vicinanza tra Cina e India, data dalla comune lotta ai dazi di Trump, con l’emblematica foto di Putin, Xi Jinping e Modi a conversare amichevolmente insieme a margine del vertice. Assordante, invece, il silenzio dell’assenza dell’Unione Europea e soprattutto dell’Italia, in quella che fu una concessione del Regno per più di quarant’anni (1901-1943): un insieme di fatti oggettivi che pone sempre più al centro la domanda su quali siano, realmente, i “regimi isolati” nel mondo di oggi. (JC)

(In copertina: Pexels)

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