Il Tazebao – Da sabato, le tensioni in Corea sono tornate ad aumentare vertiginosamente, configurando il rischio che la penisola coreana diventi un nuovo teatro di conflitto. Nonostante la prima ondata di palloncini contenenti immondizia sia terminata il 3 giugno, gli attivisti anti-RPDC in Corea del Sud hanno iniziato, cinque giorni dopo, ad inviarne di contenenti volantini sovversivi, chiavette USB con musica K-Pop e film sudcoreani e banconote da un dollaro nel territorio a nord del 38° parallelo. La reazione di Pyongyang non si è fatta attendere e così il deposito di carta straccia e spazzatura sulla Corea del Sud è ripreso, con l’iniziale intento di fermarlo subito il giorno dopo (9 giugno), senonché Seul ha portato le tensioni a un livello superiore rimontando gli altoparlanti di propaganda al confine, mossa che la RPDC percepisce come un atto di guerra psicologica: Kim Yo Jong, vicedirettrice dipartimentale del Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea, ha avvertito che «La Repubblica di Corea soffrirà l’amaro imbarazzo di raccogliere carta straccia senza sosta e questo sarà il suo lavoro quotidiano». Ieri, infine, le guardie di confine sudcoreane hanno sparato dei colpi di avvertimento alla vista di una pattuglia di soldati nordcoreani lungo la Linea di Demarcazione Militare, i quali però erano intenti a ripulirla dai cespugli che ne rendono difficile l’identificazione esatta, dopodiché se ne sono andati. (JC)
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