Il Tazebao – Il CdA di TIM presenterà il 23 aprile, all’assemblea degli azionisti, la nuova lista di stock option e remunerazione assieme al reshuffling della sua direzione. Dal nuovo piano è esclusa la rete, presentata come “elemento che permette a TIM di abbassare il debito”, ma non poteva essere inclusa poiché non più di proprietà di TIM ma dell’americana KKR, che si aggiunge al debito di 20 miliardi più tassi d’interesse, che continueranno a essere pagati fino a giugno assieme alla rete. Si sono persi 1,3 miliardi nello stesso giorno in cui veniva presentato il suddetto piano, Free to Run, ad opera del CEO Pietro Labriola, il quale tuttavia continua a dichiararsi ottimista citando la previsione di “leverage migliore degli altri peer nel 2026” che “tornerà a generare cassa già nel 2025”, pur evidenziando la necessità di “capire cosa non è stato compreso”. Alcuni addetti ai lavori hanno ipotizzato che tale crollo potesse essere il risultato di manovre speculative consistenti in massicci ordini di vendita, forse ad opera della francese Vivendi (la quale ha comunque svalutato la sua partecipazione per 1,34 miliardi), contraria alla vendita della rete alla KKR. (JC)
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