Il Tazebao – Dopo una prima avvisaglia dettata dall’anomala chiusura per “ferie lunghe” di Stellantis, sono adesso usciti i dati che scoperchiano gli altarini: Il Fatto Quotidiano riporta che nella prima metà di quest’anno, Stellantis ha prodotto un quarto di vetture in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: -25,2%. Mirafiori e Melfi si avviano, invece, direttamente alla dismissione letterale, con un “profondo rosso” di -63,4% e -57,6% rispettivamente: allarmante il tracollo di quest’ultima, da 110.820 ad appena 47.020 macchine. Non va meglio Cassino (-38,7%, tornata ai livelli del periodo lockdown) e addirittura nemmeno Modena, culla delle Maserati: -73,6% per lo stabilimento emiliano, solo 160 esemplari di quest’ultimo marchio hanno finora visto la luce. Escludendo le eccezioni di Pomigliano (+3,5%) e Atessa (+2% per la produzione di veicoli commerciali), si registra un calo anche nel settore auto, con un -35,9%: 186.510 macchine prodotte contro le 291.110 del primo semestre del 2023. Si tratta, a conti fatti, dell’ennesimo smacco per il governo Meloni il quale, nonostante abbia soddisfatto i requisiti (o meglio, le pretese) dell’Unione Europea sullo stop agli Euro 7 e gli incentivi ad hoc decisi da Roma per il settore, non ha mantenuto la promessa del rilancio della produzione e del “milione di vetture all’anno”: qualora dovesse confermarsi la tendenza, sottolinea il segretario della Fim Ferdinando Uliano, l’anno si chiuderebbe con appena mezzo milione di automobili prodotte, contro le 751.000 del 2023. (JC)

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