The Daziator: guerra commerciale a Cina e Ue, anche Israele tra i “cattivi”. Focus sull’ultima follia trumpista. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Le manovre americane miranti allo scatenamento di una guerra commerciale globale, in un’era che per decenni si è pretesa “della globalizzazione e dei mercati integrati”, si stanno inasprendo ogni giorno che passa senza far distinzione tra nemici e alleati (posto che gli Stati Uniti abbiano mai avuto alleati e non, più prosaicamente, vassalli). È così che Israele si trova tariffe più pesanti di quelle riservate all’Iran: 17% a 10%, quest’ultima a pari merito con Ucraina, Turchia e Regno Unito, mentre Cina e Unione Europea si trovano in cima alla classifica e Giappone e Corea del Sud si collocano nei primi posti, insieme, stranamente, a Lesotho e San Pierre e Miquelon. Non colpisce l’assenza di Russia, Bielorussia, Cuba e Corea del Nord, già oberate di sanzioni negli anni passati, ma è significativo che persino Messico e Canada siano stati esentati, viste le mire di Trump e le minacce da egli proferite in più occasioni ancora nel passato più recente. Addirittura il presidente americano ha dichiarato lo stato di emergenza, segno che parlare di “guerra tariffaria” è tutt’altro che fuori luogo. Merita sottolineare, inoltre, che nella lista dei sanzionati vi è, come detto, l’Iran, a cui è stata applicata una percentuale simbolica ma nel contesto più ampio della guerra che Washington e Tel Aviv le stanno preparando contro: giunge fresca la notizia della chiusura dello spazio aereo iraniano nell’ipotesi di possibili provocazioni da parte americana. La Russia si trova ad affrontare minacce analoghe, ma in separata sede: Trump ha minacciato ulteriori sanzioni sul petrolio russo (tariffe del 25%), qualora Mosca si ritirasse ufficialmente dalla moratoria sugli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, dopo che il Cremlino ha accusato apertamente gli Stati Uniti di ignorare le violazioni ucraine dello stesso accordo. E come alla guerra commerciale si affianca, per poi seguire, quella militare (Das Kapital docet), ecco che il ministro della Difesa ungherese si è recato a Belgrado per firmare col governo serbo una tabella di marcia di 79 attività militari congiunte che si svolgeranno tra i due Paesi nel contesto della nuova alleanza militare che va formandosi, di fatto contro quella croato-albanese-kosovara. Ecco come si va preparando lo scontro che diventerà senz’altro la terza guerra mondiale. (JC)

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