Il Tazebao – Tira una brutta aria a Belgrado in questo periodo: le proteste di queste ultime settimane, che hanno raggiunto una portata non enorme ma neanche trascurabile (il Primo ministro si è comunque dimesso), vedono dietro le quinte Albania e Croazia, secondo i rapporti dell’intelligence serba. Gli stessi due Paesi che ieri, insieme all’autoproclamata “Repubblica del Kosovo”, hanno firmato a Tirana un accordo trilaterale di difesa, creando di fatto un’alleanza che in Serbia è già stata bollata come «provocazione aperta». Tutto ciò mentre quest’ultima si trova a dover affrontare il grattacapo della vicina Repubblica Serba, incastonata nei confini della Bosnia-Erzegovina il cui governo ha spiccato un mandato d’arresto per il suo presidente Milorad Dodik, il Primo ministro Radovan Višković e il presidente del Parlamento Nenad Stevandić, rei di aver disconosciuto apertamente l’autorità dell’Alto rappresentante per la Bosnia-Erzegovina, Christian Schmidt. Nessuno di loro, comunque, si è presentato a Sarajevo per gli interrogatori, ignorando le citazioni. Non è sicuramente casuale questa mossa da parte della Bosnia-Erzegovina, in un momento in cui la NATO sta rafforzando le truppe dell’EUFOR di stanza nel Paese con personale e veicoli provenienti da Romania, Repubblica Ceca e Italia: in particolare, gli elicotteri di quest’ultima essendo già arrivati al campo militare di Butmir, mentre all’aeroporto di Sarajevo è atterrato un aereo con a bordo soldati romeni. Gli altri arrivano via terra attraverso i valichi di frontiera di Svilaj e Bijaca. Nello stesso Kosovo la situazione non è migliore: mentre i cittadini serbi ivi residenti (e costituenti la maggioranza a nord, ma anche a Gračanica, Novo Brdo, Ranilug, Parteš, Klokot e Štrpce) vedono periodicamente diminuire i loro diritti sociali e i loro spazi di agibilità, Belgrado, vittima anche di sanzioni, tentenna. Le proteste in Vojvodina del mese scorso, però, sono state un avvertimento abbastanza chiaro. (JC)

Willi dixit: “Messo a posto il Papa tedesco i normanni guardano alla Sicilia…”
Il Tazebao – Inviato nel 1890 a insegnare le lettere ai figli dei mercanti siculi cui i Principi normanni padroni