Sicuro come…un Re (parte 1). Origini e sviluppo della gestione del rischio

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Primo approfondimento sulla gestione del rischio, per aziende, famiglie, professionisti, a cura dell’agenzia Reale Mutua Calenzano. Una ricostruzione storia delle assicurazioni, in Italia e non solo.

«Viver seguri quando i pò» [1]

L’imprevisto fa parte della vita di ogni giorno. Sta a noi prevenirlo grazie a contromisure idonee, proporzionate a quella o a quell’altra minaccia che potrebbe appalesarsi quando meno ce lo aspettiamo. Nel lavoro, negli affari, nel tempo libero, nel patrimonio, nella vita: tutto potenzialmente è a rischio. Ogni giorno. Proprio per questo la prevenzione dei rischi è un bisogno inderogabile per vivere sereni e per affrontare con qualche certezza in più gli imprevisti, che sono meno rari di quanto si possa presupporre. I “mali dell’ignoto” [1] sono sempre dietro l’angolo, a maggior ragione in un mondo come il nostro dove le crisi sono pressoché quotidiane. Da queste preoccupazioni, che affliggono noi come chi è venuto prima di noi, nascono strumenti di cessione del rischio.

Lo sviluppo delle assicurazioni

Fin dalla ripresa dei traffici commerciali dopo l’anno Mille, il controllo e la previsione del rischio rappresentano una preoccupazione pressante per i mercanti di tutta Europa. Dopo secoli nei quali l’economia si era circoscritta all’autoconsumo, dopo secoli dominati dalla paura – un lontano ricordo è l’ecumene romana – nasce quello che Braudel con termine tedesco definisce “Fernhandel” [2] ovvero il commercio su lunga distanza che implica non solo un rinnovato spirito d’intrapresa ma anche un ben definito ruolo dei mercanti e della merce. Proliferano le fiere, come quelle della Champagne che secondo sempre Braudel sono “l’appuntamento dell’Europa intera, di tutto ciò che il Nord e il Sud potevano offrire”. Si gettano le basi di un’economia più strutturata e di conseguenza del capitalismo moderno.

Parallelamente fioriscono le assicurazioni. La prima quietanza di assicurazione di cui si ha traccia riguarda un carico di merci da Tunisi a Firenze attraverso il porto di Grosseto. Correva l’anno 1329. Successivamente si passerà ad assicurare anche le persone ma solo gli schiavi perché, appunto, considerati merce. Questi strumenti proliferano nelle Repubbliche Marinare di Genova e Venezia e a Firenze che si ritagliano spazi considerevoli nei commerci dei beni allora più essenziali, lana e spezie.

Non solo merci. Proteggere la casa e la persona: i nuovi bisogni

Uno sviluppo ulteriore di questi strumenti contro il rischio si avrà con l’apertura delle nuove rotte commerciali che squadernano i confini del mondo e che, dopo il primato italiano, vedono prevalere le nuove potenze europee. Alla crescente complessità dell’economia segue la strutturazione di una dimensione imprenditoriale per la gestione dei rischi. Il primo e più celebre caso è quello dei Lloyd’s londinesi. Compagnie strutturate e vaste che ripartiscono il rischio.

Una gestione oculata dei rischi della vita, che non castri lo spirito d’impresa dell’individuo, è tipica di un modello di vita anglosassone, del resto. Dall’esperienza inglese, soprattutto dopo l’incendio di Londra del 1666, si svilupperanno delle assicurazioni di tipo differente ovvero volte a risarcire il sottoscrittore (“underwriter”) in caso di evento avverso che pregiudichi il dato bene assicurato.

Sempre di genitura anglosassone è l’assicurazione sulla vita che vede la nascita ufficialmente con la costituzione della “Equitable Society for the assurance on Lives and survivorships”. Da queste necessità ed esperienze nascono alcui dei prodotti ancora oggi maggiormente diffusi e richiesti.

Un’assicurazione da Re

Tornando all’Italia, che ancora non era una, a Torino, la capitale di un Regno che voleva assurgere a stato, guardando Oltralpe e non solo, nel 1828 nascerà la Reale Mutua, oggi la più grande società di assicurazione in forma di mutua in Italia, con il nome di “Società Reale d’Assicurazione Generale e Mutua Contro gl’incendj”. La prima assicurazione stipulata sarà quella per proteggere Palazzo Chiablese a firma di Re Carlo Felice. La scelta di costituirsi come mutua – i sottoscrittori non sono semplici clienti ma soci che compartecipano all’azienda – si rivelerà vincente nel lungo periodo perché garanzia di autonomia e indipendenza.

Poco dopo la prima sottoscrizione nel già nel 1829 si contano quasi 1.500 Soci/assicurati. Nel 1919 ben 400.000. La Reale Mutua segue lo sviluppo del Regno mettendo radici prima nel Centro Nord quindi in tutta Italia e poi asseconda la crescita dell’economia con strumenti più affinati e confacenti. Oggi abbiamo raggiunto 1.400.000 assicurati e oltre 300 agenzie.

La scelta della centralità della persona nella visione aziendale è un marchio distintivo di Reale Mutua che si ritrova anche nelle precise scelte pubblicitarie dell’azienda.

“C’è una grande assicurazione che vi tratta da re, anzi da Soci: Reale Mutua Assicurazioni, Soci non semplici assicurati” recita un felice spot degli anni ’80.

Questa visione è alla base del nostro lavoro e ci guida nelle scelte quotidiane. Consigliamo al cliente le soluzioni ottimali e per lui predisponiamo un pacchetto di protezioni commisurate alle sue esigenze mutevoli nel tempo, seguendo e assecondando con i nostri strumenti lo sviluppo della sua vita.

Stefano Ferroni – Reale Mutua Calenzano

L’uscita successiva dedicata al cyber-rischio: Sicuro come… un Re (parte 2). Al riparo dal cyber-rischio – Il Tazebao

Per saperne di più su Reale Mutua Calenzano: https://www.assicurazionialbaferroni.it/

Bibliografia
  1. «Viver seguri quando i pò» è una frase tratta da un documento di assicurazione veneziano del Quattrocento;
  2. È “evils of uncertainty” in Marshall A., “Principles of economics” (1890);
  3. Braudel F., “La dinamica del capitalismo”.

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