L’avevamo definita “tutta Mediterranea, per sangue e per destino”, a margine di quella lieta serata a Roccatederighi, nella Maremma (Maritima) che ha scelto e che l’ha accolta in quel momento, allora. Ebbene, Stefania Craxi è riconfermata presidente della Commissione Esteri, accorpando anche le competenze della Difesa, effetto del taglio dei parlamentari (l’eterogenesi dei fini). La Storia – direbbe il Senatore Craxi – con il suo “passo felpato” ha dato ragione a chi ha sostenuto il primato della politica. Ed è una notizia, rilevante, per l’Italia e il suo mare chiuso e globale. E perciò ospitiamo un pensiero di chi con il Senatore Craxi – c’è gusto a scandire Craxi al maschile – ha condiviso un percorso politico. Ché un percorso si chiude e certo uno comincia (LS).
“Sono felice”. Così risponde Gianni Bonini, ispiratore princeps del nostro Tazebao, un curriculum politico prestigioso quanto controcorrente, dal Manifesto al nuovo corso socialista di Craxi, e una carriera professionale da manager energetico. “La nomina di Stefania a Presidente della Commissione Esteri-Difesa del Senato è un riconoscimento della sua competenza e della sua visione geopolitica, oltre che della sua coerenza nello stare saldamente, e senza sudditanza, nel campo occidentale”.
Viviamo tempi convulsi, spirano venti di guerra, l’instabilità dall’energia al cibo sta tracimando, c’è bisogno di una politica europea-mediterranea di respiro. Nessuno meglio di lei, che ha nel dna politico il lascito di Bettino, può interpretare la tensione parlamentare e del paese verso la pace e la sicurezza.
“E poi per ultimo, lasciamelo dire, è un grande onore anche per quelli come me che hanno creduto nell’attualità del patrimonio politico del leader morto in esilio ad Hammamet e che insieme e soprattutto grazie a lei hanno vinto la sfida contro la damnatio memoriae. Basta così: ut nome suum posteritati traditus sit”.