Scenari americani in Moldavia: tra elezioni e referendum, la linea europeista è in bilico. Il Tazebao del giorno

Condividi articolo:
SEGUICI SU TELEGRAM:

Il Tazebao – Nel contesto della nuova Guerra Fredda, non poteva non tornare in ebollizione lo scenario est-europeo e post-sovietico: col momentaneo fallimento delle rinnovate pressioni sulla Georgia in seguito all’adozione delle leggi sulla registrazione degli agenti stranieri (peraltro identica al Foreign Agents Registration Act statunitense) e contro la propaganda LGBT, che hanno comportato la sospensione del suo processo di adesione all’Unione Europea, il focus della guerra asimmetrica alla Russia si è spostato sulla Moldavia, dove è in corso la tornata elettorale e referendaria rispettivamente per l’elezione del presidente e per l’adesione all’UE: al momento attuale nessuno dei due candidati ha un vantaggio chiaro, pur essendo avanti l’attuale mandataria europeista e atlantista Maia Sandu, di origine romena (34,11% sul suo rivale Alexander Stoianoglo, più favorevole a buoni rapporti con la Russia, 29,68%, col 26,68% delle schede scrutinate); quanto al referendum, le proiezioni di stamattina hanno visto il “ribaltone” dei favorevoli all’adesione sui contrari (50,03% contro 49,97% col 98,33% delle schede scrutinate), grazie ai voti esteri e per posta, in una dinamica che ricorda da vicino le elezioni statunitensi del 2020. E se in Turchia Erdoğan non può dirsi più di tanto sollevato per la morte di Fethullah Gülen, da anni fuori dai giochi rispetto alla gestione del partito FETO, l’Italia arriva completamente impreparata alla nuova fase che si prepara, sommersa com’è dalle alluvioni (e non solo da quelle, come dimostra il flop della “campagna d’Albania” sui migranti e i rinnovati attacchi della magistratura al governo Meloni) da Catania a Bologna passando per Campiglia Marittima. (JC)

Cerca un nuovo articolo

Resta sempre aggiornato
Scopri Il Tazebao

Ho letto la Privacy Policy

Il Tazebao
Scopri altri articoli