«Rassegna nazionale strategica 2025»: anche la Francia si prepara alla guerra, e contro gli stessi nemici. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Tempo di documenti militari nel Vecchio Continente: dopo Regno Unito, Unione Europea e Germania, ora anche la Francia ha pubblicato la sua «Rassegna nazionale strategica» sul riarmo in corso in vista del conflitto mondiale che si prepara. Compilata dal Segretariato generale della Difesa e della Sicurezza nazionale, il rapporto è incentrato su quattro priorità (la protezione del territorio continentale e delle colonie d’oltremare, la difesa dell’Europa, la protezione degli alleati oltremare e la stabilità dell’Indo-Pacifico) e undici obiettivi (deterrenza nucleare, resilienza civile e digitale, economia di guerra, legami transatlantici, difesa comune, cooperazione internazionale, autonomia, ibridità, capacità militare e innovazione). L’analisi delle minacce si articola sia sul fronte interno che su quello internazionale: se nel primo sono abbastanza “scontate” le menzioni della «minaccia jihadista» e delle contestazioni violente, affiancate agli attacchi hacker e alla criminalità organizzata, nel secondo, tra gli altri, spicca il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca per via della «riduzione del sostegno americano» all’Europa. Gli Stati nemici, manco a dirlo, sono Russia, Cina, Iran e Corea del Nord e la loro collaborazione che va rinsaldandosi. Proprio in questi giorni, infatti, si è svolta una mandata di incontri al vertice tra i governi di tutti questi Stati: il ministro degli Esteri iraniano in Cina e in Russia e il secondo round del dialogo strategico tra le “farnesine” di Pyongyang e Mosca. La visita di Lavrov a Wonsan, ricevuto dalla ministro degli Esteri nordcoreana e poi da Kim Jong Un in persona è stata infatti il terzo incontro al vertice in due settimane tra coreani e russi dopo i ricevimenti in onore di Sergej Shoigu e di Olga Lyubimova, ministro della Cultura. In definitiva, appare chiaro come il primo e forse principale schieramento della terza guerra mondiale vedrà contrapposti UE e NATO contro il “nuovo asse del male” già delineato dall’amministrazione Biden. Trump, vista soprattutto la minaccia comune percepita da Washington e Parigi verso «l’attivismo della Cina» e il «rischio securitario rappresentato dall’Iran», non sembra voler invertire questa rotta, anzi. (JC)

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