Il Tazebao – Quasi come a volerci ricordare e dimostrare che, ancor più nell’era della dismissione, tutto il mondo è paese, sono stati divulgati quasi in contemporanea l’inchiesta de La Nazione sul costo degli affitti a Firenze e il rapporto della Paritätische sulla povertà abitativa in Germania. La prima svetta tra i capoluoghi italiani con un canone medio mensile di circa 2.000 euro ed è terza in Italia, dopo Milano e Roma, per i prezzi di vendita (375.081€ in media); al vertiginoso aumento del 16% per l’affitto di una stanza singola non corrisponde un eguale aumento della qualità: l’inchiesta della Nazione ha fatto emergere la realtà di prezzi esosi di miniappartamenti e monolocali alla Renato Pozzetto privi di aiuti per disabili e strutture di sicurezza e senza neppure il bidet, pensati perlopiù per i turisti stranieri. Ai 150.000 emigrati da Firenze negli ultimi vent’anni fanno da contraltare, in Germania, oltre 17.000.000 di persone (il 21,2% della popolazione tedesca, in cui spiccano un 41,7% anziani celibi over 65 e un 36% di genitori single sulla soglia dell’indigenza) strette nella morsa di una crisi abitativa senza precedenti, dove più della metà di uno stipendio medio viene destinato soltanto al mantenimento della casa, tra mancanza di alloggi economici, prezzi delle case in continuo aumento e salari bloccati. Questa crisi ha anche qui i suoi “fiori all’occhiello”: Brema, Sassonia-Anhalt e Amburgo sono le città più invivibili da questo punto di vista, secondo il succitato rapporto ripreso da Come Don Chisciotte, con rispettivamente il 29,3%, il 28,6% e il 26,8% della popolazione in difficoltà. È così che il capitalismo contemporaneo trasforma ogni diritto in un lusso alla mercé del denaro e del profitto. (JC)
Quella “mano” italiana che sbuca nel caos siriano: quanto c’è di vero? Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Sullo sfondo del puzzle siriano tornato a decomporsi dopo quattro anni di relativa stabilità, la settimana scorsa