Il Tazebao – La settimana nella Borsa si è aperta con lo yen giapponese che, scendendo di oltre l’1,2% (160,17 dollari), ha aggiornato i minimi nella sua caduta libera, in atto da mesi per mantenere la propria competitività rispetto al dollaro, nel contesto di un Giappone ormai tagliato fuori dal gas russo. Soltanto le speculazioni su un possibile intervento del governo di Tokyo per salvare la moneta ha fatto sì che al tonfo seguisse un rimbalzo, che tuttavia non ha coperto le perdite nella loro interezza e non nasconde l’entità della svalutazione senza precedenti della moneta nipponica. Tuttavia, se Tokyo piange, Washington non ride: il continuo ridimensionamento del dollaro negli scambi internazionali sta facendo sì che la Cina e gli altri Paesi appartenenti al blocco dei BRICS (Brasile, Russia, India, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti) hanno iniziato ad acquistare ingenti quantità di oro, facendone salire il prezzo al picco record di 2.342,43 dollari. Come ha spiegato la Forbes, questa mossa mira ad allontanare la domanda globale dal dollaro piuttosto che a creare una nuova valuta, anche se questo potrebbe essere un progetto a parte sul medio-lungo termine. (JC)

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