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“Mordechai, tu scriverai che il capitale è lavoro altrui cumulato”

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Così il solito Willi su Twitter ci riserva una perla delle sue. “A 26 anni, Mordechai scrive la sua più grande cagata: “Il capitale è lavoro altrui cumulato”. I suoi cugini di Francoforte insediati a Londra da oltre 2 secoli creano banconote ad libitum dal nulla con cui si comprano in “Borsa” tutte le aziende del mondo. Giusto 29 anni prima, suo zio si è fottuto tutte le aziende “quotate in Borsa” a Londra dopo aver ricevuto per primo lunedì 19 giugno 1815 la notizia della sconfitta di Napoleone. Fa comunicare la sconfitta a Waterloo e si compra le “azioni” delle aziende, crollate. La prova l’ha fatta l’anno prima: per fottersi qualche milione sui Gilt (i titoli di debito con cui Usura sfianca Londra e il mondo dal 1694), fa girare nella City tre attori francesi che cantano «Vive le Roi!», la canzone di ogni vero francese. Poi, la menzogna. “Napoleone è stato ucciso dai cosacchi russi. In Francia è stata reinstaurata la monarchia”. «Vive le Roi!» Cantano gli attori. A mezzogiorno i gilt vanno alle stelle: lui li vende ed è miliardario. Al pomeriggio arriva la notizia della farsa. Credono a tutto. Mordechai, tu scriverai che il capitale è lavoro altrui cumulato. Così li facciamo scannare fra loro. Poi, glielo faremo insegnare nelle loro università. Così, i coglioni ci crederanno ancor di più. Brindiamo!”

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