Il Tazebao – La giornata di ieri, oltre alla brusca escalation tra Libano e Israele, ha visto anche l’Europarlamento approvare, con 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astenuti, una risoluzione sulla revoca del divieto all’Ucraina di utilizzare le armi fornite dai Paesi UE per attacchi in profondità nel territorio “internazionalmente riconosciuto” della Federazione Russa. La risoluzione invita, altresì, tutti costoro a mantenere la promessa di fornire a Kiev 1 milione di munizioni e varie armi, tra cui i missili Taurus, che la Germania è stata finora restia a inviare, e a sostenerla militarmente con spese pari allo 0,25% dei rispettivi PIL. E mentre il presidente della Duma, Vyaceslav Volodin, ribadisce che «la Russia risponderà duramente con armi più potenti» nel caso appunto di questa revoca, Strasburgo rincara la dose chiedendo addirittura l’emissione di un mandato d’arresto internazionale contro il presidente venezuelano Nicolás Maduro e il contestuale riconoscimento di Edmundo Gómez Urrutía, suo sfidante alle elezioni di luglio, come capo del Venezuela. Appare evidente che, lungi dalla de-escalation, la pallina chiamata terza guerra mondiale sul piano inclinato della situazione internazionale va sempre più spedita verso il punto di detonazione. La reversibilità di questo processo è un interrogativo, preoccupantemente, sempre più grande. (JC)
L’Enigmatico n43
τοῖς δ ̓ ἔνι κοκκυστῆς ὀχλολοίδορος Ηράκλειτος αινικτὴς ἀνόρουσε «E tra loro con alta voce Eraclito si levò, sferza del