L’Europa alla guerra sotto l’egida di Londra: Mosca avanza, Parigi chiama Roma (irritata). Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Trump o non Trump, l’Europa pare essere sempre più decisa a proseguire in autonomia lo sforzo bellico in Ucraina contro la Russia, e non solo l’Europa: il Canada si dice pronto a inviare anch’esso delle truppe. Mosca, però, sembra non curarsene: ieri lo sfondamento effettuato pochi giorni fa in un altro punto della regione di Sumy, adiacente sia a quella ucraina di Kharkov che a quella russa di Kursk, ha portato alla cattura completa del villaggio di Žuravka. In questo contesto, il presidente francese Emmanuel Macron ha concesso un’intervista a Mauro Zanon per Il Foglio. Rifacendosi a Draghi (e al Trattato del Quirinale), Macron ha colto l’occasione per ribadire la sua linea di «fornire all’Ucraina delle garanzie di sicurezza solide», che si tratti del semplice «sostegno all’esercito ucraino per mantenere il suo formato attuale» (comunque non in ottima salute) o dell’invio di truppe, criticando lo scetticismo italiano e certe posizioni “irritate” di Roma verso Parigi. Macron, infatti, teme «un cessate il fuoco senza garanzie sostanziali», proponendo invece una «tregua a livello aereo, marittimo e di infrastrutture energetiche». Quanto ai fondi, l’inquilino dell’Eliseo pensa a quelli del PNRR nell’ottica di stornarli verso sicurezza e difesa, anche considerando l’incertezza sulla politica che seguiranno gli Stati Uniti nel prossimo futuro, ma ammettendo anche, in chiusura d’intervista, il fallimento del tentativo, da egli perseguito assieme all’ex cancelliera tedesca Angela Merkel tra il 2017 e il 2022, di costruire un’Europa unita che includesse anche la Russia. Si è però astenuto dal menzionare le ragioni di questo fallimento, e quello è un interrogativo che tra i primi andrebbe sciolto. (JC)

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