Dopo il suo brillante articolo su Il Sussidiario, Leonardo Tirabassi, analista geopolitico, è intervenuto a Controradio trattando del limes orientale. Queste le sue riflessioni: “Sul confine orientale è in corso uno sconvolgimento. O, meglio, è un pezzetto del grande sconvolgimento del mondo, che la guerra in Ucraina ha velocizzato e intensificato. Sono riemerse le vecchie tensioni con la Russia. Quelle sono, come dice un bellissimo libro, “terre di sangue”. Non dimentichiamo che le due guerre mondiali, più le rivoluzioni, si sono combattute su quel fronte, tra Ucraina e Bielorussia. Sono, da sempre, territori di confine, dove si scaricano le tensioni geopolitiche di popoli, di concezioni. E quindi si scontrano, in più fasi, slavi, svedesi, polacchi e tedeschi, e poi russi e turchi e via discorrendo”. Venendo al caso di Varsavia: “La Polonia ha un contenzioso aperto con la Russia, che parte dal Medioevo, esasperato dal Patto Molotov-Von Ribbentrop. La Polonia si è trovata, dopo la Seconda guerra mondiale, con il confine spostato. Dopo la guerra in Ucraina, è diventata il retrovia della Nato e ha acquisito importanza, insieme ai baltici, rispetto all’asse franco-tedesco. Perciò, quello che ha detto Macron (fortemente critica anche Stefania Craxi) è una velleità, perché la difesa europea è centrata sulla Nato e il peso si è spostato a Est”.
L’intervento completo: Il confine del Baltico e i nuovi assetti NATO/Russia