Il Tazebao – Una riproposizione peggiorata del Fronte Popolare, già negli anni ’30 responsabile di gravi errori strategici (e dell’isolamento francese), non prometteva nulla di buono. Caos alle porte. La Francia, pur proiettata sulla penisola grazie al Trattato del Quirinale firmato sub Mario, è nella condizione della massima debolezza interna, senza governo, paralizzata scientificamente il giorno delle Olimpiadi, apertesi con uno spettacolino Grand Guignol in salsa stancamente woke. «Con l’orrore woke e LBGT esibito a Parigi – ha vergato L’Enigmatico – si fa però un tuffo nel metaverso a dispetto delle penose aperture della Chiesa». Che poi son tutti atei e materialisti e poi l’unica ispirazione è il rito cristiano e il bello dell’arte che ne deriva! Per dirla con il novello Tacito, sono forme di castrazione a danno degli europei. Tra gli sponsor olimpici c’è, naturalmente, Airbnb, la leva per una città senza i cittadini. I più acuti o complottisti, che dir si voglia, fra di noi hanno subito veduto la solita regia del solito caos anche dietro il casino infernale dei treni italici, visto che bastano poche persone che “camminano” sui binari per paralizzare la penisola. Non lamentiamoci: ci sono i nuovi treni Pop, Rock, Swing, financo Jazz, e un po’ non ci sono. Parlando del confine italico non si può non ricordare ciò che sta avvenendo in Liguria: oltre alla clausura domestica o, se si preferisce, al lockdown imposto al presidente o, come usa oggidì, al governatore, Giovanni Toti, fino alle spintanee dimissioni, dalla solita magistratura egemone since anni ’90, il porto di Genova, terminale chiave, è al centro di una partita, di una scalata passata sottotraccia. Bisognerebbe guardare di più alla condizione delle infrastrutture: dal Brennero alle chiusure del Fréjus fino Genova. Il cosiddetto “isolamento” di Giorgia Meloni merita una lettura più profonda. O è stato un vero azzardo auto-escludersi dall’Europa o c’è dietro altro, ammesso che l’Europa continui a esistere. La Meloni viene punita perché più americana degli altri? C’è una partita tra chi è più americano? Mi stavo quasi scordando che chiudono sempre più botteghe ma ciò è auto-evidente. Comunque siamo stati anche all’ambasciata di Cuba per il 26 Julio perché ogni rivoluzione è necessariamente nazionale. La guerra è già in Libano.
Non solo un anno “di transizione”
Nonostante un Natale in sordina e una crisi che morde tutti, quello che ci accingiamo a vivere insieme è un