Se n’è andato anche Lando Buzzanca, amico prezioso della mia meglio gioventù. Quando per lenire la seriosità dell’impegno politico ci rifugiavamo a vedere l’ultimo spettacolo al cinema. Quando si diceva “andiamo al cinema” senza nessuna preparazione critica vivaddio perché il livello dello spettacolo era sempre alto e lui tirava fuori la nostra spontaneità felice. Certo che era un grandissimo attore, certo che qualche sciocco intellettualino che si credeva tale storceva il naso, ma noi ce ne fregavamo e tifavamo rumorosamente, alla Mario Cioni di “Berlinguer ti voglio bene” per intenderci, perché Laura Antonelli e Rossana Podestà erano troppo belle, di una bellezza mediterranea che non ci sarà più. Ed anche Luciano Bianciardi nel fargli spalla ne “Il merlo maschio” in fin dei conti si inchinava al massimo fattore della commedia umana. Non ci mancherai perché ci manchi da anni e allora stasera ti onorerò riguardandoti in quello splendido episodio di “Made in Italy”, fotogrammi di un’Italia, siamo all’Ortigia a Siracusa, che tu amavi nella sua antica veste civile. Che continuerà ad esistere grazie alla tua maschera teatrale perfetta.
L’Avana, Ouagadougou, Pyongyang: un approccio multipolare per un mondo sempre più multipolare
Un resoconto sui proficui incontri di ieri Roma, 11 dic. – Dall’estero si guarda con ritrovato interesse alla progettualità politica