La Multiutility Toscana è ancora un bluff. E Funaro elude il dibattito… Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Comincia tutto alcuni giorni fa con la notizia, uscita su La Nazione, delle dimissioni della manager Simonetta Iarlori da capo dell’Ufficio Risorse Umane di Alia Multiutility Toscana, incarico ricoperto da poco più di un anno. Questo atto, che fa da sfondo alle tensioni interne dovute alla “virata a sinistra” impressa dalla nuova gestione, non più afferente alla linea degli ex sindaci Nardella (Firenze) e Biffoni (Prato), riguardante la decisione di bypassare la quotazione in Borsa, la carenza degli investimenti nell’impiantistica d’avanguardia, l’inclusione – o meno – del servizio idrico nell’aggregazione dei servizi come gas ed energia e, infine, l’allargamento a Comuni come quelli di Siena e Arezzo, ancora guardinghi sul conferimento delle quote d’ingresso in società. Ieri, l’annunciata conferenza stampa di Paolo Bambagioni, direttore della Commissione di Controllo del Comune di Firenze, lo ha visto lanciare l’appello a una gestione trasparente della multiutility, che coinvolga anche “le realtà locali”. Rimarcando di non considerarsi “innamorato dei privati”, e che quindi la sua opposizione alla gestione non discende da motivazioni ideologiche, Bambagioni ha esortato la giunta a orientare il piano gestionale verso il contenimento delle tariffe, che, ha detto ieri, aumentano “senza però un ritorno concreto per i cittadini”. L’appello trasversale lanciato da tutta l’opposizione (dalla “sua” Lista Schmidt e Fratelli d’Italia a Sinistra Progetto Comune fino a Italia Viva e M5S) chiede, inoltre, la costituzione di un comitato di supervisione all’uopo, come previsto in un apposito ordine del giorno. La gaffe in consiglio comunale della “sindachessa” Sara Funaro, ieri assente alla discussione in Consiglio, con la confusione tra “assessora” e “capogruppa” (come ironicamente le ha fatto notare il capogruppo della Lega Guglielmo Mossuto) è emblematica delle acque a dir poco torbide e inquinate in cui versa la città, soprattutto negli ultimi sei mesi.

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