Il Tazebao – Si avvicina il 31 marzo, il giorno per il quale, esattamente 34 anni fa, fu deciso lo scioglimento dell’Alto Comando Unificato del Patto di Varsavia a seguito delle trattative del 25 febbraio 1991 tra i ministri degli Esteri e della Difesa di URSS, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania e Ungheria, che anticiparono lo scioglimento, il 1° luglio dello stesso anno, del Patto di Varsavia stesso. Le dinamiche a cui stiamo assistendo in questo periodo sembrano in effetti figlie di una nuova Dottrina Sinatra, ma molto più “materialistica”: la spending review. Con un provvedimento retrodatato al 2 marzo, vengono bloccate le assunzioni di nuovo personale a Vicenza, Aviano, Sigonella, Napoli e Pisa (Camp Darby), licenziando anche le nuove reclute dell’ultima settimana, il tutto accompagnato da questionari sulle attività svolte negli ultimi sette giorni e dal blocco delle carte di credito dei dipendenti per 30 giorni. Allarmati sia i sindacati (si rischiano 4.000 posti in cui rientra anche il personale italiano) che le agenzie di intelligence, le quali temono un “via libera per russi e cinesi”. La mossa di Musk segue una falsariga già avviata in patria sotto l’egida del suo DOGE, che ad esempio ha già disattivato 146.000 carte di 16 agenzie ufficiali americane, risultate inutilizzate o superflue; tagliati i fondi anche a storiche agenzie di propaganda di Washington nell’era della Guerra fredda, come Radio Free Europe-Radio Liberty e Voice Of America e rispettive “filiali” regionali, come misura per facilitarne la chiusura dal momento che per la legge statunitense non la si può decretare apertamente. (JC)

Le censure del Corriere della Sera non nascondono la cupa situazione dell’Ucraina: arriva un altro scandalo di corruzione a Kiev. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Lontani sono i tempi dei presidi di Gioventù Nazionale in solidarietà con la Russia: dopo la Torre


