Il Tazebao – Sono passati esattamente due anni, due mesi e un giorno dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina. Quella che doveva essere, nella narrazione mediatica dell'”aldiquà” dalla cortina di ferro della nuova Guerra Fredda, una totale sconfitta russa e una vittoria schiacciante dell’Ucraina e dell’Occidente già con la cosiddetta “controffensiva di Kiev”, va trasformandosi ogni giorno che passa nel suo opposto. Mentre la linea del fronte, consolidatasi, ha visto i russi prendere in mano l’iniziativa su tutto il campo di battaglia, è nella Repubblica Popolare di Donetsk che questi avanzano più speditamente. Solo nelle ultime settimane sono state conquistati gli insediamenti di Pervomaiskoe, Bogdanovka, Novomikhailovka, Novobakhmutovka e Oceretino (villaggio strategicamente importante, la cui cattura permetterà ai russi di sviluppare un’offensiva in varie direzioni); gli ucraini si sono ritirati da Semenovo e Solovyovo e proseguono le battaglie a Berdychi e Chasov Yar, mentre l’esercito russo è entrato a Georgievka e Krasnogorovka. Fonti ucraine riportano massicci trasferimenti di forze verso Kharkov e Sumy a seguito della nascita di un raggruppamento delle forze armate russe che si identificherà con la lettera N (verosimilmente “Nord”). Si avvicina un nuovo fronte dalle parti di Kiev? (JC)
Bombe democratiche e altri pratici rimedi
Il Tazebao – Va bene porgere l’altra guancia, con annesse reminiscenze, visto il contesto, o quanto ne rimane di quei