Guerra: il Catai colpisce come appreso da Londra – Parvus (18/08/2024)

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L’ultimo approfondimento, al solito geniale, di “Parvus”.

Parvus – Sono passati 4 anni dall’apertura delle operazioni belliche da parte di Londra contro il Catai, iniziate poche ore dopo la sua uscita dalla cagata europea. Da Londra creata. E ora, da Londra distrutta.

Mentre tutte le sue fabbriche sono riconvertite alla produzione bellica in vista del conflitto ormai alle porte, il Catai sta ricompensando Londra con la sua stessa moneta: quella con cui ha distrutto prima la Germania trotzkista e occupata nel 1930-31 (“la repubblica di Weimar”). Poi il Giappone occupato, nel 1985. E quindi la Russia trotzkista di Gorbacëv nel 1991: l’iperinflazione.

A Pechino si studia

A parte la partecipazione alla farsa dello “spazio” e altre cagate della “scienza” moderna, a Pechino le élites cinesi studiano come fanno quelle britanniche ad Oxford.

E così, invece di intervenire direttamente nel Pacifico riprendendosi Formosa con le armi, il Catai risponde come appreso direttamente da Londra.

Liberatosi della cricca di Shangai all’ultimo congresso tenuto dopo l’attacco del 2020, il Catai risponde con massicci acquisti di oro. Che in pochi mesi portano il valore dell’oro – controllato ferocemente da Loaandra per non farlo salire attraverso il ridicolo “mercato” LBMA dove vi fissa il prezzo ogni giorno – al record storico: oltre 2500 talleri/oncia.

Londra controlla i valori in talleri all’oncia del prezzo dell’oro attraverso le sue banche e alcune altre del Giappone occupato riunite in una “associazione” detta LBMA (non è uno scherzo) avente naturalmente sede a Londra.

Il Catai l’ha anche infiltrata con alcune sue banche, facendo finta di essere ancora guidato dalla cricca di Shangai.

L’ordine tassativo è che il prezzo dell’oro resti basso a vita: se cresce, infatti, distrugge il valore della moneta creata dal nulla con cui Londra domina il mondo.

Fu esattamente la crescita del valore del marco emesso a fronte di oro rispetto a quello stampato dalla Germania trotzkista nel 1918-1930 a distruggere il valore del secondo (il marco creato dal nulla).

Londra lo sa.

Ma lo sa anche il Catai.

Valore indotto dalla circolazione

È stato un italiano, il grande Giacinto Auriti, ad aver spiegato il funzionamento della moneta emessa dal nulla e prestata agli stati dagli usurai: la democrazia massonica o “costituzionale”, nel senso che la pratica dell’usura applicata allo stato è scritta direttamente nei ridicoli documenti massonici chiamati “costituzioni”.

Ignorato dai più, Auriti spiegherà il meccanismo di induzione del valore della moneta: la sua circolazione. “Come la dinamo girando converte il movimento in energia elettrica, così avviene con la moneta”.

La circolazione della moneta ne garantisce e aumenta il valore.

Ma il valore della moneta lo induce innanzitutto chi la accetta. Se chi la accettava non l’accetta più, o se ne libera perché la considera priva di valore perché emessa in quantità troppo grande a fronte di nessun valore reale, rapidamente si creano prima l’inflazione.

E poi l’iperinflazione.

Più Londra stampa talleri per far “salire la borsa”, più Catai ed Arabia terrorizzata di perdere tutto si liberano dei talleri incamerati vendendo rispettivamente merci e petrolio, comprando di tutto.

Londra risponde facendo salire la borsa delle colonie di 4 trilioni in 9 giorni fra il 6 e il 15 agosto. Condotta al solito con i talleri creati dal nulla dal computer, il gioco però non funziona più: Arabia e Catai continuano a convertire immediatamente i talleri incassati con oil e merci in beni reali in Europa e colonie.

Distruggendo il valore del tallero.

Puntualmente, il tallero si iperinflaziona: cioè non vale più nulla. Rendendolo ormai indesiderabile a tutti coloro che dovrebbero accettare pagamenti in talleri: cioè il mondo intero cui Londra lo ha imposto nel 1945, inclusi ovviamente i Paesi “comunisti”.

Può Londra accettare di perdere in questo modo la moneta con cui domina il mondo da 5 secoli?

Di qui i fronti aperti improvvisamente ovunque per portare il Catai in guerra: Russia, con la nuova guerra civile; Vicino Oriente; Mar Rosso; e, a breve, il Pacifico.

Il modo in cui Londra ha distrutto la Russia nel corso di soli 10 anni (1982-1991) è stato studiato a fondo, a Pechino.

Come Londra ha distrutto la Russia

Nel 1982 la Russia socialista è un Paese felice. Non va bene: dimostra che la farsa della rappresentazione teatrale detta “democrazia” messa su da Londra dal XVIII secolo è, appunto, una ridicola buffonata.

Occorre liquidare la Russia. Ma come fare, senza la guerra?

Non certo con la pagliacciata delle “guerre stellari” o delle “spese militari esorbitanti”. Che poi, dopo il crollo dell’URSS, saranno spacciate dalla stampa di Londra.

Spese militari tutte interne – rivolte cioè all’industria bellica nazionale – come quelle della Russia allora e del Catai oggi, più alte sono più un Paese è forte economicamente. È tutta ricchezza che circola all’interno del Paese rendendolo peraltro molto più potente nelle relazioni internazionali.

A novembre del 1982 viene liquidato il compagno Brezhnev, erede del Comandante Stalin.

I trotzkisti Andropov, Gorbachev e Medvedev agiscono subito.

Occorre portare in tutte le Russie l’inflazione: l’azzeramento del valore della moneta. Ecco la via per liquidare l’URSS.

In URSS c’è la moda. Volano i Tupolev. Non esiste inflazione. E c’è la piena occupazione. Il Comandante Stalin nel 1947 ha svalutato i vecchi rubli 1 a 10 azzerando l’inflazione dovuta alla guerra.

Andropov agisce subito, come faranno il PCI e la DC trotzkiste distruggendo l’IRI nel 1992: “L’economia socialista è merda”.

Inizia il sabotaggio di tutte le formidabili aziende statali russe, esattamente come si farà con IRI in Italia. E proprio dall’Italia – guardacaso – arriva addirittura un “consigliere economico” della nullità Abalkin: il Prodi di tutte le Russie.

A fine 1991 i prezzi sono liberalizzati. Ecco fatto: in 9 anni la Russia conquistatrice nel 1945 di Berlino, Praga, Bucarest, Sofia, Varsavia, Vienna e Trieste e dell’intera Europa è distrutta.

A gennaio 1992 il tasso di inflazione è il 2509%. È la stessa iperinflazione con cui fu liquidata Weimar per mettere l’austriaco a Berlino.

Pochi mesi prima, Londra ha tentato l’en plein con la farsa “studentesca” a Pechino ordita in collaborazione con la cricca di Shangai. Il compagno Deng mette fine alla farsa, ed epura il partito dai trotzkisti.

Che si rifugiano tutti a Shangai ad aprire aziende con Londra.

Deng convoca il congresso ad ottobre e liquida i trotzkisti: il Catai è come l’Italia di Fanfani, Togliatti e Pio XII, un’economia socialista di mercato.

Quanto agli usurai che hanno appena distrutto la Russia infiltrata, dispone come evitare per sempre l’inflazione. Ferita, Londra lo rimprovera: “Autoritario! Cattivo!”

“Come fotterli, se con la moneta non funziona?”

Londra controlla il mondo con il tallero delle colonie. Deng e Hu Jintao dispongono che il tasso di cambio col tallero non possa variare oltre l’1% al giorno. Non appena gli usurai provano a farlo salire come col Giappone occupato dopo il Plaza: “Noi no Giappone. Giappone occupato. Cricca stare a Shangai. Ora vi fottiamo noi”.

All’hotel Plaza di New York nel 1985 Londra spaventata dalla potenza dell’industria giapponese impone al Giappone occupato un folle (per il Giappone) apprezzamento del cambio dello yen con il tallero che in pochi giorni rende inacquistabili ovunque le merci giapponese.

Nel giro di un anno il tasso di cambio yen/dollaro passa da 250 a 150. I prezzi delle case, dei terreni, del cibo e di qualsiasi altro bene e servizio triplicano.

Il Giappone occupato è distrutto per la seconda volta. I prezzi dei beni giapponesi sono diventati impagabili da qualsiasi Paese importatore. Ai giapponesi per evitare la fame è solo concesso di fare debito pubblico illimitato – tutto interno – e ai quisling giapponesi (imprenditori e politici dei governi di occupazione) di investire nella borsa nazionale, l’idice Nikkei della borsa di Tokyo sale da 12.600 punti alla “firma” dell’accordo a 38.957 a fine dicembre 1989. Il denaro creato dal nulla come lo yen non preoccupa Londra: non è vera ricchezza. Sono le esportazioni – e con esse la produzione industriale – che occorre arrestare.

Per il Giappone occupato inizia “il trentennio perduto”.

Non potendo inflazionare i prezzi con cui ha distrutto prima la Germania, poi la Russia e quindi il Giappone, Londra – che nel 1949 ha portato al potere il trotzkista Zedong – si ritrova il Catai divenuto fedele al Comandante Stalin: economia socialista di mercato con cambio yuan/dollaro fisso.

Fonte: Guerra: il Catai colpisce come appreso da Londra

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