Il Tazebao – «Bevilo d’un fiato e poi fai domande: è verde, cioè naturale!», recitava uno Stewie Griffin decisamente su di giri pubblicizzando la celebre Monster. Ma pare che tale assioma sia stato recepito e fatto proprio dai fanatici del green, purtroppo non quello della fu Jamahiriya libica, che per l’appunto si sono “bevuti d’un fiato” le storielle sull’ambiente e i consumi per ritrovarsi tutta la penisola iberica senza elettricità per un giorno. Solo 24 ore sono bastate per mandare in fumo più di un miliardo di euro in un blackout che ha visto fermarsi completamente qualsiasi servizio e infrastruttura: metropolitana bloccata, ritardi abissali nei voli, difficoltà nel traffico per lo spegnimento dei semafori, finanze private inaccessibili perché depositate sui conti bancari (quindi digitali), tre reattori nucleari disattivati, problemi con l’accesso a internet e al Wi-Fi, città completamente al buio. Due sono state in realtà le interruzioni, di cui la seconda è stata ferale: è quanto spiegato dal ministro dell’Energia spagnolo, Eduardo Prieto, il quale ha ammesso a denti stretti che il guasto potrebbe essere originato dalla produzione di energia solare: il 16 aprile, infatti, il sistema spagnolo è passato in un giorno alle rinnovabili, raggiungendo appena cinque giorni dopo un primato di potenza istantanea che ha coperto il 61,5% dell’intera rete. 15 gigawatt sono quindi improvvisamente “scomparsi” dal sistema di alimentazione elettrica spagnolo, il che è stato alla base dell’interruzione di energia, di cui solo ieri si è venuti a capo. Parecchie le proteste dell’opposizione madrilena verso la politica energetica del governo Sánchez, una volta appurato che non si è trattato, come inizialmente ipotizzato, di un cyberattacco. Apprenderanno le dovute lezioni i sindaci dei nostri Comuni, incamminati sulla stessa rovinosa strada? (JC)

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