Dopo Thailandia e Cambogia, ora tocca (di nuovo) al Pakistan: schermaglie al confine con l’Afghanistan. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Altre contraddizioni territoriali fanno capolino in Asia: dopo il brevissimo scontro a fuoco tra Thailandia e Cambogia di due giorni fa, ieri è toccato ad Afghanistan e Pakistan nell’area di confine contesa di Bahramcha nella provincia afghana dell’Helmand. Rispetto al caso thailandese-cambogiano, questi scontri (di cui al momento hanno parlato solo fonti locali, senza alcun comunicato ufficiale da alcuna delle due parti) si inseriscono nel contesto più ampio delle tensioni emerse tra i due Paesi già l’anno scorso e manifestatesi con scambi d’artiglieria lungo tutto il confine tra i due Paesi, soprattutto a marzo e dicembre dell’anno scorso, allorquando l’aviazione pakistana bombardò diversi obiettivi in territorio afghano per la seconda e terza volta dal 2022. L’Afghanistan è infatti accusato di sostenere i talebani pakistani e l’Esercito di Liberazione del Belucistan, i quali mirano a rovesciare il governo di Islamabad il primo per l’obiettivo generale di trasformare il Pakistan in un emirato, il secondo per sottrarre alla sovranità di quest’ultimo la provincia da cui prende il nome. Da parte di Kabul, la presenza di basi americane nelle zone in prossimità dei suoi confini è vista come una minaccia ed essa, da parte sua, nega di sostenere la guerriglia islamica pakistana. Dall’inizio di quest’anno, tuttavia, si sono già registrati una quindicina di scontri a fuoco, anche con artiglieria pesante e con non pochi morti e feriti da ambo le parti, nelle zone di confine, il che fa presagire che questi nuovi scontri, qualora confermati a livello ufficiale, possano, se non essere la miccia decisiva, quantomeno un nuovo importante passo verso un’escalation più grave. (JC)

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