Il Tazebao – Con l’arrivo di DeepSeek la Cina, nonostante dazi e sanzioni, diventa una punta avanzata anche nell’intelligenza artificiale. Si annuncia uno scontro durissimo per il controllo dello sviluppo tecnologico. Non ha fatto in tempo a scuotere notiziari e borse in Occidente, la ChatGPT cinese, DeepSeek, che già la sua ditta produttrice ha denunciato attacchi informatici su larga scala che ne hanno limitato la portata e l’acquisizione di nuovi utenti. Il danno, però, ha fatto in tempo a farlo: Nvidia è crollata di oltre il 17%, per oltre un trilione di dollari, Microsoft del 4%, Wall Street Broadcom del 16%, Micron dell’8%, Advanced Micro Devices del 5%, ma anche Energy (-12%), Asml (-7,5%) e Vistra (-19%). Il motivo è presto svelato: già prima nell’App Store per download negli Stati Uniti, DeepSeek si è rivelata superiore a Llama, GPT-4o e Claude Sonnet 3.5 come modello open source per quanto riguarda accuratezza, matematica, codifica e risoluzione di problemi complessi. Perfino il patron di Microsoft, Satya Nadella, ha ammesso, secondo quanto riportato dall’ANSA, che questa piattaforma è “impressionante” e che si dovrebbero “prendere molto seriamente gli sviluppi dalla Cina”. I media di Pechino hanno calcato molto la mano su questo ultimo successo tecnico-scientifico della Repubblica Popolare, rimarcando il ruolo dell’ingegneria e delle strategie di formazione rispetto ai soli hardware (prediletti negli Stati Uniti e oggetto delle ultime sanzioni dell’amministrazione Biden), e dando preminenza al suo fondatore, Liang Wenfeng, comparso addirittura assieme al Primo ministro Li Qiang a un simposio informatico. Il tutto mentre Trump ha appena presentato il cosiddetto Project Stargate per dare slancio alla produzione di microprocessori e allo sviluppo della sicurezza d’accesso. Una nuova “guerra fredda” tecnologica che difficilmente si placherà (anzi), nonostante i ramoscelli d’ulivo tesi dal nuovo POTUS su altri fronti. (JC)

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