Intervista al Maestro Salvatore Magazzini che sarà ospite della Galleria d’Arte Mentana a partire da sabato prossimo
Marrakech ma anche Nashville, la luce calda e la luce artificiale. Alla Galleria d’Arte Mentana di Firenze sabato 30 gennaio inizierà la sua mostra personale (fino al 18 febbraio). Il Maestro Salvatore Magazzini è intervenuto a Il Tazebao.
Mediterraneo, ora luogo di incontro ora frontiera tra i popoli. Come mai il mare nostrum è così affascinante? “Quello che mi colpisce non è unione tra popoli ma le loro diversità. Non tanto nelle persone quanto nei luoghi, più luminosi, senza orpelli, luoghi essenziali ma anche gli odori e i profumi sono tanto diversi dai nostri”.
Quali città e usanze l’hanno colpita di più? “Le città che più mi hanno colpito sono Matera per l’Italia e Marrakech e Fes per l’Africa. L’usanza che più mi colpisce del mondo arabo è il loro stretto rapporto con il terreno. Infatti si siedono e sdraiano con naturalezza per terra, abitudine estranea per noi occidentali”.
Perché il colore è tanto importante nella sua Arte? Cosa ha influito? “Il colore è importante in tutta la pittura, forse nella mia ancora di più perché non do un’importanza predominante alla forma”.
Nel suo percorso artistico c’è stato anche un passaggio importante negli Stati Uniti. Cosa ha trasmesso quel Paese? Cosa si prova dentro quelle metropoli? “L’esperienza americana è importante nella mia pittura perché mi sono misurato con realtà coloristiche (vedi luce artificiale, neon) distanti dalla mia coloristica abituale. Con il passare del tempo i luoghi che non dipingerei sono sempre meno. Invece che essere selettivo nella scelta dei luoghi sono sempre più aperto verso realtà e culture diverse”.