Il Tazebao – Martedì 19 il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha comunicato di aver avviato le procedure per lo scioglimento del comune di Bari, a causa di infiltrazioni mafiose che sono state rilevate da un’inchiesta dell’antimafia in particolare nella municipalizzata dei trasporti, e che seguono una serie di arresti, effettuati a fine febbraio, per reati di associazione mafiosa, estorsione, commercio di droga e di armi da sparo e turbativa d’asta ai danni di 130 persone, nonché di interferenza elettorale nella scorsa tornata, svoltasi nel 2019. La bomba per il sindaco Decaro (PD) arriva proprio a poco più di due mesi dalle urne, il che lo ha fatto tuonare contro l’«atto di guerra» e l’«attentato alla democrazia» da parte del ministro dell’Interno, che potrebbe far slittare le consultazioni fino a 18 mesi dopo, e affermando che la sua giunta è sempre stata in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata. Se lo scioglimento del comune andasse in porto, si tratterebbe del primo capoluogo di regione ad aver subito questo procedimento, registrandosi i due soli precedenti di Reggio Calabria e Foggia relativamente ai capoluoghi di provincia. (JC)

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