Il Tazebao – La guerra ibrida contro la Federazione Russa ha toccato due nuove vette, ieri, con l’abbattimento di un aereo di linea dell’Azerbaijan Airlines sulla rotta Baku-Grozny e l’affondamento della nave mercantile Ursa Major nel Mar Mediterraneo. Nel primo caso, l’aereo ha fallito l’atterraggio nella capitale cecena per ben tre volte a causa della nebbia, per poi schiantarsi sulla pista dell’aeroporto di Aktau, in Kazakistan, durante le manovre di atterraggio di emergenza: qui la versione dello “stormo di uccelli finito nella fusoliera” si è resa immediatamente confutabile dalla presenza di vari fori sulla coda dell’aereo e soprattutto sulla fusoliera stessa, che va a confermare la testimonianza di alcuni dei 32 sopravvissuti che riportano esplosioni nei momenti subito precedenti alla precipitazione. Nel secondo caso, la società proprietaria della nave portarinfuse russa ha parlato fin da subito ed esplicitamente di attacco terroristico a seguito di tre esplosioni sul lato di dritta della nave, che l’hanno fatta colare a picco. Per il momento non sono pervenuti commenti dai Paesi ostili alla Russia, Ucraina in primis, ma se si considerano anche i problemi che sta attraversando l’Iran quanto ad approvvigionamenti, caduta della moneta, problemi economici ed energetici e tensioni con Stati Uniti e Israele, diventa difficile non vedere la longa manus di una destabilizzazione scientemente programmata e mirata al rovesciamento dei governi di quelli che Washington ha definito il “nuovo Asse del Male” (Russia, Cina, Iran, RPD di Corea).
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