Il Tazebao – I primi tre mesi del 2025 sono volati con un turbinio di eventi che verosimilmente cambieranno per sempre l’aspetto del mondo. Ieri sono trascorsi esattamente 72 anni della morte di Iosif Vissarionovič Stalin, principale artefice della sconfitta del nazifascismo, della quale ricorrerà tra due mesi l’80° anniversario. Un anniversario che vede ancora i russi impegnati sugli stessi campi di battaglia, contro lo stesso nemico e, di fatto, gli stessi Paesi che invasero l’allora Unione Sovietica in quel fatidico 22 giugno 1941. Su questo sfondo, il recente annuncio di Trump sul blocco di tutte le forniture militari all’Ucraina ha scatenato gioia e tripudio nella “blogosfera” russa, sentimenti però non del tutto giustificati, dal momento che la produzione in serie di droni da parte della prima le permette di sopperire a eventuali mancanze in misura tale da non crollare subito e totalmente; quel che è tuttavia più sicuro è che saranno fuori discussione bombardamenti nelle retrovie e nell’entroterra russi, restringendo quindi sensibilmente la portata degli attacchi da parte di Kiev. La Russia non ha comunque fretta: la sua economia cresce, le sue alleanze si rafforzano (particolarmente con Iran, Corea del Nord e Bielorussia; pure il governo del Myanmar ha espresso apertamente approvazione per l’operazione militare speciale) e sul campo la tendenza all’avanzata non solo procede stabilmente, ma vede perfino l’apertura di un nuovo teatro di battaglie: la regione di Sumy, ove sono stati già catturati i villaggi di confine di Žuravka e Novenkoye, nell’ottica di tagliare i rifornimenti per l’esercito ucraino diretti verso Sudža, unica città di un qualche rilievo, per quanto piccola, occupata da quest’ultimo nella sua offensiva del 6 agosto 2024. La sacca che aprirono allora si è però ristretta di circa due terzi: liberati i villaggi di Loknya, Okhocij, Nikolskij, Lebedevka, Pogrebki, Orlovka, Novaya Sorocina, respinta l’offensiva a Cerkasskaya Konopelka, Fanaseevka e Ulanok. Più spediti, come sempre, gli avanzamenti nella RP di Donetsk, dove, riprese Kotlino e Pesčanoye da una controffensiva locale degli ucraini, sono state catturate Baranovka, Yasenevoye, Dačnoye, Zelenoye Polye, Berezovka, Yampolovka, Ulakly, Novoandreevka, Skudnoye, Burlatskoye e Privolnoye. Si aspetta l’annuncio ufficiale della cattura della cittadina di Andreevka, mentre l’esercito fa fronte al contrattacco ucraino nella città di Dzeržinsk e nella RP di Lugansk è stata presa Novolyubovka. Sull’Oskol, a Kharkov, ancora si combatte, con piccoli avanzamenti russi, mentre ormai anche il vicepresidente statunitense J.D. Vance ammette ripetutamente l’impossibilità di una vittoria e la necessità del ritorno al tavolo delle trattative, tesi condivise anche, adesso e a quanto pare, anche da Volodymyr Zelensky. (JC)

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Caro Somigli, obbedisco alla richiesta di critica di Fine guerra, il Regno Unito prende il comando: quando Londra e Washington