Zone franche non ne esistono: l’esplosione a Calenzano. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – I lavori comunali di ieri si sono aperti con la tragica notizia dell’esplosione di un deposito idrocarburi dell’Eni tra Calenzano e Sesto Fiorentino durante le operazioni di carico delle autocisterne, che ha provocato, stando ai dati di ieri 2 morti, 8 feriti e 4 dispersi (2 ritrovati morti), con allerta di tutti gli ospedali e i pronto soccorso del territorio. È stato evacuato il polo universitario e consigliato a tutti i residenti di restare chiusi in casa con le finestre tappate, mentre chi si trovava fuori per cause di forza maggiore ha cercato di coprirsi le vie respiratorie come meglio poteva. Nonostante testimonianze inquietanti di persone sbalzate per metri, camion sollevatisi da terra e feriti ovunque per le strade, parrebbe essere stato scongiurato il danno ambientale, anche se bisognerà attendere ulteriori rilevazioni dal momento che la nube nera levatasi dopo l’esplosione contiene particolato, gas tossici e metalli pesanti, che potrebbero provocare contaminazione del suolo e dei terreni agricoli, compromettendo la sicurezza alimentare, e inquinamento delle acque. A molti questo evento ha ricordato l’esplosione del porto di Beirut, come ha riportato la cronaca de La Nazione, e sicuramente ci sarà da indagare più a fondo sulle cause a monte di questo incidente. Zone franche dalla dismissione non ne esistano. (JC)

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