Un altro tassello nel caos africano: golpe militare in Guinea-Bissau. Arrestato…il candidato dell’opposizione (sconfitto). Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Ha fatto il giro del mondo la notizia del colpo di Stato militare in Guinea-Bissau dell’altro ieri. Senza neanche aspettare il verdetto delle elezioni, unità dell’esercito hanno preso d’assalto il palazzo presidenziale e fatto prigioniero il presidente uscente, Umaro Sissoko Embalo, autoproclamatosi vincitore col 65% dei voti. Si tratta del 17° colpo di Stato dall’indipendenza del Paese, ottenuta dai portoghesi nel 1974, e che in questa occasione ha visto la cattura anche di importanti dirigenti militari e del ministro degli Interni. Sorprendentemente, però, anche del candidato sconfitto, Fernando Dias: rivendicando anch’egli la vittoria, il suo programma era però incentrato sulla difesa della Costituzione e sulla conquista della sovranità, dell’unità e dell’autonomia per la Guinea-Bissau, con annessa revisione dei rapporti esteri, primi su tutti quelli coi francesi. Era probabilmente lui il vero bersaglio della sollevazione militare, dal momento che il Presidente Embalo, nonostante sia formalmente stato “deposto” dalla nuova giunta militare, continua a intrattenere pubbliche relazioni e rilasciare liberamente commenti alla stampa. Frattanto, su tutto il territorio nazionale sono stati disposti il coprifuoco, la chiusura delle frontiere e dello spazio aereo e la sospensione dell’accesso a YouTube, TikTok e Facebook. Nel Paese circola già la voce secondo cui il golpe sarebbe stato orchestrato proprio dalla Francia e addirittura col tacito consenso del presidente uscente. Un disperato tentativo di arrestare la perdita di controllo sull’ormai ex Françafrique? (JC)

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